Il Nazionale

Cronaca | 03 giugno 2020, 14:24

Malato di Sla nominato Cavaliere della Repubblica per il suo impegno durante il Covid

Piero Floreno, di Nichelino, aveva deciso di donare il suo secondo ventilatore al Santa Croce di Moncalieri, per aiutare i malati di Coronavirus. Mattarella ha premiato anche il rider palestinese che aveva donato 1000 mascherine alla Croce Rossa e un 26enne di Grugliasco che ha aiutato gli anziani soli

Malato di Sla nominato Cavaliere della Repubblica per il suo impegno durante il Covid

C'è anche Piero Floreno, 57enne di Nichelino, tra gli eroi del coronavirus nominati Cavalieri della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.

A metà marzo Floreno, malato di sla, aveva deciso di donare il suo secondo ventilatore all'ospedale Santa Croce di Moncalieri, per aiutare i malati di covid. "In realtà, non era possibile farlo - spiega la moglie Antonella Faggiano - ma abbiamo fatto una raccolta fondi per comprare un macchinario per la ventilazione che verrà dedicato a Piero e portato in ospedale. Alla fine, ci siamo riusciti comunque".

La moglie non ha ancora dato la bella notizia a Piero. "Ho pensato ad uno scherzo. Io l'ho saputo poco fa, sono meravigliata - spiega ancora la donna - è una grande soddisfazione, perché la grandezza del gesto che voleva fare mio marito l'abbiamo capita solo dopo che è esploso tutto. Ma Piero è questo: quella mattina me lo aveva detto con semplicità. Io ero preoccupata perché, se fosse successo qualcosa al primo ventilatore, devi averne uno di riserva subito pronto. Ma lui mi aveva detto 'non è mai successo', per tranquillizzarmi".

La signora conclude: "Sto ancora cercando di elaborare. Gli farò leggere tutto con il pc oculare, chissà che sorpresa".

"Ho fatto una cosa semplice: tutte le persone che vivono in Italia hanno una responsabilità verso questo Paese, ho solo pensato fare qualcosa per sensibilizzare i cittadini". Mahomoud Ghuniem Lutfi, rider di 35 anni, accoglie così la sua nomina a Cavaliere della Repubblica. Palestinese del Libano, in Italia dal 2012, durante l'emergenza coronavirus ha donato oltre 1000 mascherine alla Croce Rossa di Torino.

"Prima della quarantena c'era tanta gente che scherzava sul virus e non prendeva le cose seriamente. Io lavoravo come rider per Just Eat e in alcuni ristoranti mi hanno detto che non potevo entrare con la mascherina perché spaventavo i cilenti. Allora ho capito che dovevo fare qualcosa".

Prima aveva pensato ad un banchetto per strada, poi Mahomoud ha deciso di rivolgersi alla Croce Rossa e di donare le mascherine che aveva acquistato. "Per fortuna ora abbiamo passato quel periodo difficile. Studiavo come infermiere, ma non ho completato il percorso di studi, vorrei lavorare come operatore socio-sanitario in Italia", ha spiegato il giovane rider palestinese.

"Ho ricevuto poco fa la notizia da conoscenti, ho pensato a uno scherzo. E' una cosa che mi emoziona parecchio". Daniele La Spina, 26 anni, è uno degli 'eroi' del coronavirus nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Il suo nome è stato inserito nell'elenco "in rappresentanza dei giovani di Grugliasco al servizio della città di Torino che hanno portato prodotti di prima necessità a chi ne ha bisogno, in particolare agli anziani soli".

"Abbiamo la fortuna di avere una rete solidale vasta e ben rodata - spiega - E' stato possibile aiutare tutti perché eravamo in tanti e ben distribuiti sul territorio". La sua, dunque, è una onorificenza condivisa: "Non ho fatto nulla in più degli altri volontari, la nostra forza è stata essere tutti insieme. L'impatto della nostra azione è dovuto al fatto che siamo un bel gruppo e abbiamo lavorato bene insieme". Daniele studia Scienze della Comunicazione e fa l'educatore in un progetto Siproimi (ex Sprar) di accoglienza a Grugliasco. Tra le altre cose è giornalista sportivo e telecronista per la Lega Volley femminile e la Serie C di calcio.

"Grazie a chi collabora al progetto, che sta proseguendo - conclude - Sono pronto a offrire un caffè a chi ha segnalato il mio nome per il Cavalierato, anche perché non so chi sia stato...".

Massimo De Marzi

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