Si è svolta questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto di Francesco Borgheresi, il militare fiorentino reo confesso, che venerdì scorso dopo l’ennesima lite ha ucciso con quattro colpi di pistola la sua compagna, Mihaela Apostolides, nel parcheggio dell’ipermercato Auchan di Cuneo.
“Il mio cliente ha risposto anche davanti al gip - spiega il legale difensore di Borgheresi, l’avvocato Beatrice Rinaudo del foro di Torino -. Come già fatto con il pubblico ministero nelle ore successive all’omicidio, Borgheresi ha rilasciato un’ampia confessione”.
Il pubblico mistero, il dottor Albergo Braghin del tribunale di Cuneo, ne ha richiesto la custodia cautelare in carcere, ritenendo possibile il pericolo di fuga.
Nei prossimi giorni si svolgerà, a Cuneo, l’autopsia di Mihaela Apostolides. ”Purtroppo i tempi si allungano - ha spiegato il magistrato Braghin -, in quanto per effettuare l’esame autoptico è necessario attuare uno specifico protocollo legato all’emergenza del Coronavirus e l’attuazione di questa procedura inevitabilmente dilata i tempi”.
Francesco e Mihaela si erano conosciuto quasi tre anni fa, quando lui era residente a Pinerolo e si erano incontrati a Verzuolo, in un locale dove lavorava la ragazza di origini romene ma nel Cuneese dal 2003. Il fatto di cronaca ha suscitato molto scalpore non solo per la tragica morte della giovane donna, ma anche perché a sparare è stato Borgheresi, uno degli unici due bambini nati e cresciuti al Forteto, la comunità nel Mugello di cui il suo fondatore è stato condannato in appello nel 2019 a 15 anni e 10 mesi per i reati di maltrattamenti e violenze sessuali anche su minori.
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