"Sono ancora sconvolto per quanto è accaduto. Mi sembra di essere in un film, non avrei mai immaginato di potermi trovare in una situazione del genere e che si potesse arrivare a questo punto". È ancora sotto shock il volontario della Croce Bianca di Imperia, intervistato dalla nostra testata, aggredito a calci e pugni da un gruppo di ragazzi la sera di sabato scorso. L'episodio, è stato denunciato dal presidente della pubblica assistenza, Roberto Trincheri. Al milite, poco più che ventenne, hanno procurato un brutto ematoma all'occhio, e ferite ad una mano e un ginocchio. Contusioni giudicate guaribili in 10 giorni dai medici del pronto soccorso.
Secondo quanto ricostruito, anche dai Carabinieri che stanno indagando sul caso e che avrebbero già individuato gli aggressori, intorno alle 23 e 45 di sabato sera tre ragazzi di Imperia, di cui uno di soli 17 anni e due poco più che maggiorenni, si sono resi autori di uno spregevole gesto saltellando prima sul cofano e poi sul tetto dell'ambulanza parcheggiata dinnanzi la sede della Croce Bianca, in piazza Roma, e una volta "beccati" non hanno esitato ad aggredire verbalmente i militi e poi a ingaggiare una colluttazione con uno di loro. Solo uno dei tre non ha malmenato il volontario: gli altri due hanno colpito con violenza e senza esitare.
"La cosa che mi ha più sconvolto che a mezzanotte meno un quarto, in questo determinato momento storico, questi ragazzi fossero in giro beatamente a fare gli scemi- ci racconta il volontario ferito- salire sul tetto di un'ambulanza poi, vuol dire fare una cosa fuori dal mondo. Noi eravamo in sede e abbiamo sentito provenire voci dal parcheggio e subito dopo abbiamo visto che erano saliti sull'ambulanza e saltellavano. Gli abbiamo detto di scendere e quindi sono andato a vedere insieme ad altri colleghi- continua- cosa stava succedendo. Ci siamo accorti che l'ambulanza era stata danneggiata e per questo abbiamo richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Quando hanno capito che stavamo chiamando i carabinieri volevano dileguarsi, ma noi gli siamo andati incontro per evitare che scappassero. In pochi secondi uno dei ragazzi ha iniziato a tirarmi dei calci. Il primo l'ho parato con la mano- persegue il milite nel suo racconto- ma poi a menarmi erano in due e mi hanno colpito alle gambe e alla mano sinistra e al volto. Sono arrivati gli altri volontari e non è stato facile tenerli a bada. Non me l'aspettavo un'aggressione del genere così come non mi aspettavo che dei ragazzi potessero saltellare su un'ambulanza. Alla fine i miei colleghi sono riusciti a ripristinare la situazione e gli hanno spiegato che, visto quello che era successo, era inutile che provassero a scappare poichè ormai li avevano visti tutti. Dopodiché sono entrato in sede perché avevo dolore e infine, sono arrivati i Carabinieri".
Nelle sue parole, nonostante il terribile episodio che ha dovuto vivere, non c'è in lui alcuna traccia di rabbia, ma solo profondo dispiacere. "Li denuncerò per l'aggressione questo è ovvio- afferma il volontario ferito alla nostra testata- è stato un gesto ignobile. Noi li avevamo solo rimproverati sia per aver danneggiato l'autoambulanza che per essere in giro a quell'ora. Appena hanno capito che stavamo chiamando i carabinieri hanno iniziato ad insultarci. Si prendevano persino gioco- prosegue il milite- di persone molto più grandi di loro. Gente di 40-50 anni che cercava di fargli capire che quello che avevano fatto non era giusto, padri di famiglia, che invece si sono sentiti insultare con brutte parole. Io non mi sarei mai permesso di offendere una persona più grande di me, ci hanno detto pure di farci gli affari nostri e di non denunciare l'episodio alle forze dell'ordine".
Per loro non ha un messaggio preciso, ma li invita semplicemente " a riflettere su quello che hanno fatto, occorre che facciano un esame di coscienza e poi chiedere scusa non fa mai male. Non è normale quello che hanno fatto, forse non sono stati controllati abbastanza dalle famiglie, ma questo non lo posso sapere magari i genitori sono brave persone però fatto sta che a mezzanotte meno un quarto in quarantena erano in girano. Occorre vigilare sugli orari di uscita di questi ragazzi, parlo in generale". Un pensiero, però ce l'ha per tutti i volontari della Croce Bianca di Imperia: "voglio ringraziare tutti coloro i quali mi hanno aiutato e hanno tenuto a bada la situazione. Non essere da soli fa sempre bene; la Croce Bianca- dice il ragazzo soddisfatto- è una grande famiglia e in questo caso me l'hanno dimostrato ancora di più".
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