Ferme le scuole, in dubbio anche molte altre attività per i più piccoli. L'effetto Covid continua a colpire (senza soluzioni alternative, al momento) il mondo dei ragazzi. E tra le realtà che - soprattutto con la bella stagione - rischiano di veder scombussolate le abitudini più radicate ci sono senza dubbio gli oratori. Una questione molto complessa, sulla quale sono in corso, da settimane, serrate riunioni e confronti a più livelli, istituzionali ed ecclesiali, nazionali, regionali e diocesani.
Nei giorni scorsi l’Arcivescovo di Torino e Presidente della Conferenza Episcopale Piemonte e Valle D’Aosta, monsignor Cesare Nosiglia e monsignor Guido Gallese, delegato per la Pastorale Giovanile di Piemonte e Valle D’Aosta, si sono confrontati con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Primo frutto di tale interlocuzione è l’avvio di un progetto comune, chiamato «T.O.P. - Tavolo Oratori Piemonte», per studiare e valutare le condizioni di praticabilità delle attività degli Oratori estivi, in vista delle scelte - politiche e pastorali - che Regione e Diocesi piemontesi vorranno assumere su questo tema.
"Abbiamo investito due milioni di euro nel nostro Piano Riparti Piemonte - ha spiegato in tale occasione il governatore Cirio - proprio per sostenere le attività dei Comuni e degli Oratori, perché in questo momento in cui le scuole sono bloccate dobbiamo sostenere le famiglie e permettere ai genitori di andare a lavorare sapendo che i loro figli sono in un luogo sicuro. E questo è il valore di servizi educativi come gli Oratori".
Il Progetto «T.O.P.» avrà il ruolo di coordinamento centrale rispetto alla conduzione di altri “tavoli di lavoro” nei territori e circa l’operatività di specifiche commissioni (regionali e diocesane), per non disperdere le forze e garantire un’adeguata qualità delle proposte. Il Tavolo di lavoro regionale degli Oratori sarà convocato all’inizio della prossima settimana.
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