I dati sul contagio da covid-19 in Liguria continuano a scendere: è quindi fondamentale che tutti continuiamo a comportarci in modo molto rigoroso su regole e profilassi, in particolare rispettando le distanze di sicurezza e utilizzando le mascherine, soprattutto se si sta a distanza ravvicinata, evitando assembramenti e adottando uno stile vita che abbiamo visto essere possibile con le nuove libertà che abbiamo conosciuto nei giorni scorsi e che ci stanno pian piano facendo tornare alla vita senza cambiare il quadro della Liguria rispetto al virus”: è quanto dichiara il presidente regionale Giovanni Toti che ha fatto il punto sulla pandemia.
Il governatore ha anche annunciato che “domenica emetteremo una nuova ordinanza in sostituzione di quella vigente, ci stiamo confrontando con gli altri presidenti in modo che sia uniforme su ampie zone del Paese: cercheremo di allargare alcuni spazi per le famiglie e le imprese e consentire quelle lavorazioni che sono propedeutiche alle riaperture previste dal 18 maggio. Abbiamo chiesto al governo di anticipare alcune aperture e consentire alle regioni di emanare ordinanze ampliative rispetto ai dpcm: credo che questo avverrà la prossima settimana quando spero che potremo decidere davvero come ripartire dal 18 maggio aprendo la maggior parte delle attività se i dati sui contagi lo consentiranno”.
L’assessora alla Sanità Sonia Viale ha aggiunto che “il centro trasfusionale regionale ha ricevuto tante richieste per poter donare il plasma da persone convalescenti, stiamo elaborando l’iter per le donazioni in modo che, non appena sarà pronto un protocollo nazionale, potremo usarlo come terapia”. Viale ha anche ricordato la Giornata mondiale della Croce Rossa sottolineando che anche la Liguria sarà interessata dall’indagine sulla sieroprevalenza che il governo ha affidato alla Croce Rossa in tutta Italia precisando che i test rileveranno solo la presenza di anticorpi IgG e non IgM. Viale ha poi spiegato che è stata firmata un’ordinanza “per affidare ad Alisa compiti più cogenti in relazione alla fase 2: per poter proseguire con l’avvio progressivo delle aperture delle attività occorrerà rispettare i parametri previsti nel decreto del ministero della Salute, con una puntuale e capillare individuazione dei dati utili sulla base delle attività territoriali delle aziende sanitarie. Non si può sbagliare nell’inserimento di questi dati, pena l’esclusione della Liguria dalla possibilità di riaprire le proprie attività economiche: l’obiettivo è quindi quello d’essere organizzati e strutturati in modo tale da garantire quest’attività capillare affidata ai sistemi sanitari regionali. In conferenza Stato-Regioni era stato chiesto che questa attività avesse una dimensione più ridotta rispetto all’individuazione dei criteri e dei dati da comunicare”.
Circa l’andamento della pandemia dall’inizio dell’emergenza il professor Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione di Alisa, ha illustrato l’andamento del fattore R “stimato sulle ospedalizzazioni e sui nuovi casi positivi: i dati mostrano un’oscillazione nel tempo per cui dopo la chiusura s’è assistito ad una forte discesa del valore, passato da 2,4 a 0.6-0.7 per effetto del forte contenimento sociale; poi abbiamo assistito ad una parziale ripresa fino a dopo Pasqua quando il valore s’è pericolosamente avvicinato a 1. Da circa dieci giorni, invece, grazie al rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione, secondo l’Istituto superiore di sanità abbiamo R a 0.65, in linea con le nostre valutazioni”.
Cronaca | 09 maggio 2020, 10:59
Covid-19, Toti: “Il contagio seguita a rallentare, è fondamentale continuare a rispettare le distanze e l’uso delle mascherine, domani una nuova ordinanza”
Viale: “Saranno affidati ad Alisa compiti più cogenti in relazione alla fase 2”
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