Il Nazionale

Cronaca | 01 maggio 2020, 16:28

Coronavirus, piemontesi "chiusi" in casa: il 40% vive in meno di 80 metri quadrati, a Torino i maggiori disagi

Secondo uno studio, il 16% delle case non raggiunge i 60 metri quadrati. A Torino una famiglia su tre con almeno quattro componenti vive in meno di 80 mq

Coronavirus, piemontesi "chiusi" in casa: il 40% vive in meno di 80 metri quadrati, a Torino i maggiori disagi

Tra i fattori che influiscono maggiormente nel mondo in cui viene percepito e vissuto il lockdown legato al Coronavirus c'è senza dubbio quello delle dimensioni della casa. Chi vive in spazi ampi, per esempio, è facile che si ritrovi in condizioni migliori rispetto a chi invece condivide pochi metri quadri con tante altre persone.

Abitare Co, società attiva nell'ambito dell'intermediazione immobiliare, ha effettuato un'analisi che ha rivelato come per molti piemontesi le proprie abitazioni siano inadeguate ad affrontare la situazione attuale. In Piemonte la superficie media è di 118,1 mq. In generale il 39,9% delle case è al di sotto degli 80 mq, dimensioni in cui vive anche un quarto dei nuclei più numerosi, con un disagio più marcato a Torino. 1.378.400 persone vivono in una condizione di sovraffollamento abitativo, 463.800 con problemi strutturali o problemi di umidità e sono tante le case senza i servizi essenziali come acqua potabile e acqua calda

Tra le 12 grandi città italiane sono i milanesi ad avere la minore superficie media (88 mq), seguiti dai torinesi (91 mq) e dai bolognesi (96 mq), mentre gli spazi si allargano a Palermo (116 mq), Verona (114 mq) e Venezia (112 mq).

Al di là delle medie statistiche, il dato tendenzialmente positivo sulla superficie vale per tutti? Su questo la fotografia di Abitare Co. mostra aspetti meno rosei. Secondo l’ultimo censimento Istat, quattro abitazioni piemontesi su dieci (39,9%) occupate da persone residenti sono al di sotto degli 80 mq e il 16% non raggiunge i 60 mq. Tra le province, la percentuale di case inferiori a 80 mq è più alta a Torino (47,9%) e a Verbano-Cusio-Ossola (38,6%).

E i nuclei numerosi? Quasi un quarto delle abitazioni piemontesi (24,1%) occupate da più di 4 persone è inferiore a 80 mq, ma con un’incidenza che arriva quasi a un terzo (31,3%) nella provincia di Torino.

Abitazioni, quindi, sovraffollate: nel 2018, sempre secondo i dati dell’Istat, ben il 31,5% dei piemontesi, pari a quasi 1.378.400 cittadini, viveva in questa condizione. Un dato comunque leggermente migliore rispetto alle regioni come le Marche (41,2%), l’Umbria (37,7%) e l’Abruzzo (37,4%).

Ma oltre al sovraffollamento si aggiunge anche la carenza dei servizi primari e strutturali. Anche se rispetto al 2014 c’è stato un significativo miglioramento, nel 2018 oltre 463.800 cittadini piemontesi (10,6% della popolazione) vivevano in abitazioni con problemi strutturali o di umidità. Si è comunque ben lontani dalla fotografia registrata in Calabria, Sardegna e Lazio, dove le percentuali superano il 20%.

Inoltre, ritornando al censimento del 2011, nelle abitazioni piemontesi occupate da persone residenti oltre 5.250 case erano senza acqua potabile e 18.800 senza acqua calda, oltre 38.350 non avevano un impianto di riscaldamento, in quasi 4.100 si registrava l’assenza di un gabinetto, in oltre 11.700 nessun impianto doccia e/o vasche da bagno.

Percentuale di case occupate da persone residenti per classi di superficie dell'abitazione (mq): fino a 59 mq, fino a 79 mq e da 120 mq e oltre. Percentuale di case occupate da più di 4 persone residenti e inferiori a 80 mq. Dato regionale e per provincia.

Redazione

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