Efficienza, efficacia e sicurezza. Si fonda su questi tre concetti chiave il piano di riattivazione dei servizi redatto dal Comune di Torino in vista della ripartenza, una volta passata la fase acuta dell’emergenza Coronavirus: dagli uffici alla polizia municipale, passando per gli sportelli dell’Anagrafe e tanti altri servizi per i cittadini, la macchina comunale guarda alla Fase 2 con un piano di ritorno alla normalità che stravolgerà prassi e abitudini dei dipendenti.
"Come Comune dobbiamo garantire servizi e un ruolo di riferimento: il nostro approccio è farsi trovare pronti non appena ci verrà dato il via libera, ma è chiaro che le scadenze e le modalità di lavoro dovranno essere flessibili e cambieranno in base alle indicazioni che non dipendono solo da noi", ha spiegato Chiara Appendino, riferendosi evidentemente al Governo e alla Regione. Di fatto, non si tornerà a una parvenza di normalità prima di luglio. Maggio e giugno infatti saranno i mesi utilizzati per riorganizzare completamente spazi e modalità di lavoro: "Siamo chiamati a uno sforzo straordinario, dobbiamo cambiare radicalmente i processi", ha ammesso la sindaca.
Nel concreto, tolti i servizi educativi, tutte le attività riprenderanno gradualmente. Uno dei punti di forza del piano di rientro sarà la stabilizzazione del telelavoro. "Vogliamo stabilizzare 1600 persone", ha spiegato Appendino. Un concetto rafforzato dalle parole del direttore della Divisione Personale del Comune di Torino, Giuseppe Ferraris: "Ci siamo resi conto che molte cose siamo in grado di farle bene anche lavorando in smartworking. L’obiettivo è incrementare il numero di lavoratori a distanza, al fine di migliorare la gestione degli spazi e garantire la sicurezza dei dipendenti". La prima cittadina, inoltre, ha anche annunciato di voler incentivare lo spostamento a piedi o in bicicletta dei lavoratori comunali. Una delle criticità maggiori riguarda poi la gestione dei bambini quando i genitori torneranno progressivamente a lavorare: "Come Città ci stiamo predisponendo a far sì che si possano trovare modalità di supporto alle famiglie", ha spiegato Appendino.
Pur muovendosi in un quadro normativo poco chiaro e in continua evoluzione, la ripartenza seguirà quindi un cronoprogramma che verrà costantemente aggiornato con il passare del tempo: i primi a essere riattivati saranno i cantieri stradali. La Città, inoltre, dopo essersi a lungo confrontata con i sindacati, si doterà di termo scanner da installare all’ingresso degli edifici comunali, mentre gli uffici stanno realizzando percorsi differenti per l’ingresso e l’uscita dai palazzi, come già sperimentato con successo negli stabilimenti di Fca.
I servizi di sportello dotati di protezione passiva verranno riattivati al 50%, con un conseguente incremento degli sportelli individuali. La riapertura completa degli sportelli fisici non avverrà prima di giugno. Capitolo biblioteche: sempre entro giugno verranno riattivate il 20% delle postazioni, con l’individuazione di misure di regolamentazione di accesso nello stesso mese. Lo stesso vale per i servizi culturali diretti, come per esempio il Borgo Medievale: a maggio sarà tutto fermo.
Buone notizie invece per la polizia municipale: già il prossimo mese verranno riattivati i servizi operativi esterni. Per quanto riguarda le persone che lavoreranno all’interno degli uffici, ogni divisione, ogni mese, sarà dotata di dispositivi di protezione individuali forniti da Palazzo Civico, a seconda delle esigenze e delle richieste pervenute.
Il documento con il piano di rientro non è chiuso e verrà rivisto sulla base delle coordinate nazionali, regionali e degli spunti che i consiglieri comunali offriranno. Quel che è certo è che la ripartenza, avverrà solo in condizioni di sicurezza per i lavoratori coinvolti e sarà graduale: la macchina comunale non tornerà alla normalità prima di metà luglio.
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