Il Nazionale

Cronaca | 29 aprile 2020, 11:42

Coronavirus, gli operatori denunciano: "Rischio focolaio nei dormitori per senzatetto di via Ghedini e Carrera"

In entrambe le strutture presenti positivi al Covid."Screening con tamponi ad ospiti che operatori: non siamo più disponibili a lavorare in queste condizioni: diminuiti i posti per garantire distanziamento sociale"

Coronavirus, gli operatori denunciano: "Rischio focolaio nei dormitori per senzatetto di via Ghedini e Carrera"

Nuovo rischio “focolaio” da Coronavirus nei dormitori per senzatetto di via Ghedini e via Carrera. La denuncia arriva dai lavoratori del settore adulti in difficoltà di Torino, che hanno inviato una lettera aperta evidenziando il rischio che si ripeta quanto accaduto nelle scorse settimane in via Reiss Romoli, dove sono stati contagiati gran parte del personale di assistenza e dei clochard.

Nel dormitorio di via Ghedini, il 31 marzo, - spiegano gli operatori, nella missiva - si è verificato il primo caso positivo, immediatamente ricoverato in ospedale. Tutti gli ospiti entrati in contatto hanno però dovuto attendere fino al 22 Aprile perché venisse fatto loro il tampone e l’attesa è proseguita fino al 26 aprile per le donne accolte nella medesima struttura. Sono ben 23 giorni di attesa, un tempo veramente infinito”.

I risultati del test sono arrivati il 27 aprile, “evidenziano la presenza di un’ulteriore persona positiva tra gli uomini che viene quindi subito trasferita presso la nuova struttura di via San Marino. Il fatto che siano passati 5 giorni tra l’esecuzione del tampone e la comunicazione degli esiti ha esposto altri ospiti a possibile contagio, poiché nel frattempo hanno condiviso bagni e spazi comuni”.

Altri 11 uomini – continuano i lavoratori del settore adulti - sono stati trasferiti quest’oggi all’ostello Alfieri di via Pinerolo ma, nel frattempo, in via Ghedini rimangono ancora 8 uomini che dovranno attendere un tempo imprecisato prima di essere sottoposti a loro volta al tampone”.

Situazione critica anche al dormitorio di via Carrera, dove il 26 aprile sono stati resi noti “quattro casi conclamati di Covid-19. In aggiunta ad un operatore già risultato positivo, ve ne sono altri che mostrano sintomi riconducibili al virus, in numero destinato inevitabilmente ad aumentare nei prossimi giorni”.

Oltre a questo si aggiungono i lavoratori a casa da un mese, in attesa di fare il tampone. Il timore è che i dormitori di via Carrera e Ghedini diventino nuovi “focolai” di Coronavirus, così come accaduto in via Reiss Romoli.

La richiesta degli operatori del Settore Adulti in Difficoltà di Torino è che venga al più fatto uno screening con i tamponi "sia per gli ospiti sia per gli operatori, per avere una fotografia chiara della situazione attuale e per poter attuare, in caso di positività, le necessarie misure di isolamento e cura. Non siamo più disponibili a lavorare in queste condizioni di totale precarietà e abbandono da parte delle istituzioni”.

Chiediamo inoltre che, dopo (e solo dopo) aver mappato la situazione sanitaria, venga disposta un'ulteriore (drastica) diminuzione dei posti che renda veramente possibile il distanziamento sociale”, conclude la lettera.

Una richiesta condivisa dal capogruppo dei Moderati Silvio Magliano, che sottolinea come serva "un immediato intervento affinché le Case di Ospitalità non diventino, più ancora di quanto già siano, il nuovo fronte esposto dell’emergenza sanitaria". "Non sono concepibili ritardi: il Comune di Torino faccia tutte le verifiche del caso" conclude il consigliere di minoranza.

redazione

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