Il Nazionale

Politica | 21 aprile 2020, 11:05

Coronavirus, Cirio: "Non si può ripartire senza assistere le famiglie con la gestione dei bambini"

Il governatore ai microfoni di Radio Rai: "Le mail andate perse? Una lezione per tutti. Sono la dimostrazione dei tagli fatti alla sanità negli ultimi anni"

Coronavirus, Cirio: "Non si può ripartire senza assistere le famiglie con la gestione dei bambini"

Fabbriche (ri)aperte e scuole chiuse. Il caso delle mail andate perse. Ma anche la burocrazia e la ripartenza per territori omogenei. E' un Alberto Cirio a 360 gradi quello che stamattina ha parlato ai microfoni di Rai Radio Uno. A poche ore da un servizio come quello di Report che non è stato tenero verso il sistema Piemonte nel combattere il Coronavirus.
Uno degli argomenti caldi, che prima di arrivare ai giornali già impazzavano sui social, è senza dubbio quello della gestione dei più piccoli: sacrificati, quando si è trattato di tenerli in casa e oggi in secondo piano se si parla di tenere le scuole chiuse fino a settembre, ma al tempo stesso di riavviare le attività lavorative, dunque richiamando le mamme e i papà in ufficio o in azienda.

"Non possiamo non pensare alle famiglie che, se tornano a lavorare, non sanno dove mettere i bambini - ha detto Cirio -. E' un dovere istituzionale e morale, lo dico anche da papà. Non possiamo pensare che ripartano le aziende senza che riparta un qualcosa predisposto dalle Regioni o dallo Stato per assistere e guardare i bambini durante l'orario di lavoro".

Ma un altro tema scottante è senza dubbio quello delle mail andate perse nelle settimane in cui si cercava di fare argine alla diffusione del Covid-19. "Deve essere una lezione per tutti: quelle mail dovevano arrivare al Sisp, i servizi di igiene dislocati nelle varie aziende localizzate nella regione, ma negli anni non si è mai investito su questo. E la dimostrazione evidente dei tagli avvenuti in passato sulla Sanità piemontese e italiana è rappresentata dal fatto che abbiamo raddoppiato in poche settimane gli addetti Sisp, salendo da 450 a 800".

Sempre sul fronte ripartenza, il presidente della Regione ha parlato del lavoro fatto in queste settimane con il Politecnico di Torino e gli altri atenei e centri di ricerca piemontesi. "Sono soddisfatto: stiamo mettendo a punto un manuale concreto e pratico per riuscire a operare". Ma al tempo stesso sarà importante procedere di pari passo con i territori vicini, Lombardia in primis: "Il governo non ripeta gli errori di inizio marzo, quando furono stabilite misure diverse a seconda delle provincie, come se il virus riconoscesse i confini amministrativi". Dunque, aree omogenee: "Non posso pensare a tempistiche diverse per Piemonte e Lombardia. Guardiamo con fiducia al 4 maggio".

E sulla burocrazia ha promesso: "All'inizio della prossima settimana presenterò un disegno di legge che sospende in Piemonte tutta una serie di adempimenti burocratici". E intanto: "il Governo deve applicare in tutte le regioni il modello Morandi".

Proprio dopo Report arriva dalla deputata di Iv Silvia Fregolent l'attacco di "incapacità cronica" alla giunta Cirio, "troppo impegnata nelle lotte interne di potere per la spartizione di incarichi pubblici soprattutto nella sanità, ad arginare il contagio ed a tutelare i cittadini più deboli come gli ospiti delle Rsa".

"L'unità di crisi e la gestione dell'emergenza sono stati fallimentari, - continua Fregolent - nonostante settimane di vantaggio rispetto ad altri territori. Le dimissioni immediate dell'assessore alla sanità Icardi e l'istituzione di una Commissione di inchiesta, non sono oggi più rinviabili. E' inoltre necessario un governo di unità regionale: è impensabile che Cirio, palesemente incapace di superare ancora la fase 1, possa da solo traghettare il Piemonte verso la fase 2".

redazione

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