Si chiama "executive summary", ma sarà presto seguito dal documento completo. Sono i primi risultati della ricerca che in queste settimane stanno conducendo il Politecnico di Torino e gli altri atenei piemontesi, insieme ad altri tecnici ed esperti del mondo socio-economico piemontese, per dare una serie di indicazioni (una sorta di vademecum) da seguire nelle aziende così come in altri luoghi di socialità una volta che si dovrà tornare alla vita "normale". E in cui, con ogni probabilità, bisognerà convivere con il Covid-19 limitandone però al massimo la diffusione.
L'ultimo vertice con gli esponenti della Regione si è tenuto martedì, condividendo - così come con il mondo imprenditoriale - le fasi finali di stesura del documento. Una volta ultimato, il documento sarà inviato da Politecnico e Regione Piemonte al Governo e messo a disposizione del Paese. La Regione Piemonte lo adotterà per programmare la riapertura delle attività produttive. Intanto, è possibile consultare quanto fatto fin qui navigando sul sito "Imprese aperte" dell'ateneo che ha al timone il rettore Guido Saracco. Ma trattandosi di un lavoro che andrà avanti anche nei prossimi giorni, nuovi contributi e aggiornamenti sono in vista anche per l'immediato futuro.
Un immediato futuro di Fase 2, per il Piemonte, che da ieri conosce anche un elemento nuovo con cui confrontarsi: insieme all'annuncio dell'acquisto di altri 5 milioni di mascherine, infatti, il presidente della Regione Alberto Cirio ha fatto capire che presto indossarle potrebbe non essere più solo questione di prudenza o di cautela, ma una vera e propria regola valida per tutti. "Prima di rendere le mascherine obbligatorie era, infatti, fondamentale poterle garantire a tutti, ancor più in vista della fase di ripartenza", ha detto ieri il governatore. E il messaggio sembra piuttosto chiaro, soprattutto dal 4 maggio in poi, quando scadrà l'attuale prescrizione normativa in vigore nella nostra regione.
Ma tra le persone comincia a farsi strada l'impazienza. E la dimostrazione la si trova proprio tra i commenti degli utenti social sotto il messaggio che lo stesso Cirio ha pubblicato ieri sera, a ridosso della mezzanotte. Il suo messaggio era proprio quello legato alle mascherine, ma tra coloro che hanno letto e lasciato un proprio pensiero sono tanti quelli che ormai sembrano non poterne più di stare chiusi in casa: "Prima consegnateci le mascherine e poi basta con le restrizioni", si legge. Così come "Dobbiamo andare avanti e purtroppo convivere con questo virus, finché non ci sarà un vaccino per debellarlo".
Di strettissima attualità, ovviamente, anche il fronte test e tamponi: "Bene per le mascherine, meglio ancora se si potessero fare gli esami a tappeto", dice un altro utente. Così come chi dice: "Ormai la maggior parte di noi se l'è fatte o comprate le mascherine, sarebbe giusto fare tamponi, almeno a tutto il personale sanitario".
Proprio per placare questo clima di incertezza e impazienza dei cittadini, il presidente della Regione Piemonte ha confermato: "Il nostro Paese ha bisogno di ripartire, ne hanno bisogno le nostre aziende, le nostre famiglie, i nostri territori. Questa è una consapevolezza che tutti abbiamo, ma è anche necessario non abbassare la guardia nei confronti di questo virus e dei suoi rischi di propagazione. Rischi che purtroppo non si sono ancora esauriti".
"Abbiamo bisogno di ripartire e di poterlo fare in sicurezza - ha concluso Alberto Cirio - Questo significa che dovremo imparare a convivere con il coronavirus e con le misure necessarie a contenerlo e a proteggere ognuno di noi. Per questo il Piemonte sta lavorando da settimane con il sistema produttivo e i rappresentanti degli enti locali al modo per avviare un progressivo ritorno alla normalità. O, meglio, a quella che sarà una nuova 'normalità'. Una sfida complessa per tutti, ma anche l’unico modo per ricominciare. Per questo il Politecnico di Torino e gli atenei piemontesi hanno elaborato delle linee guida che potranno aiutare il Piemonte a farlo. Testeremo questa possibilità, nei prossimi giorni, con alcune aziende e realtà del nostro territorio e metteremo questa esperienza a disposizione di tutto il nostro Paese".
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