Il Nazionale

Cronaca | 10 aprile 2020, 11:18

Scoperto maxi allevamento abusivo a Vinchio: ovini probabilmente destinati alla macellazione clandestina

I Carabinieri Forestali hanno anche denunciato un sessantaseienne che, alcuni giorni fa, aveva violentemente picchiato il proprio cane all'interno di un supermarket

Scoperto maxi allevamento abusivo a Vinchio: ovini probabilmente destinati alla macellazione clandestina

In questi giorni militari della Stazione Carabinieri Forestale di Nizza Monferrato, insieme a militari della Stazione Carabinieri di Mombercelli e a personale dei Servizi Veterinari dell’ASL di Asti, sono intervenuti per accertare le condizioni di un allevamento abusivo di ovini vicino a un’abitazione a Vinchio.

Allevamento fantasma

Alcuni cittadini, allarmati da un insolito via vai di mezzi in zona, avevano richiamato l’attenzione delle Autorità locali. Con conseguente intervento dei militari e dei veterinari, che  si sono trovati davanti ad un vero e proprio gregge “fantasma”.

L’allevamento, infatti, non compariva tra quelli registrati come azienda negli elenchi ufficiali e i capi ovini erano privi di contrassegno identificativo. Pertanto il personale intervenuto ha dovuto lavorare a lungo per riunire tutti i capi, che erano più di cinquanta, valutarne lo stato sanitario, assegnare ad ognuno un codice identificativo ed effettuare i prelievi di sangue ai fini delle previste profilassi delle malattie degli ovini.

L’allevamento abusivo era gestito da un uomo, classe 1981, siciliano residente a Montegrosso d’Asti, aiutato da due lavoranti rumeni. Questi ultimi, peraltro, vivevano nell’abitazione di cui l’allevatore è affittuario, a totale insaputa del proprietario dell'immobile. Gli animali sono attualmente sotto sequestro sul posto e non possono in alcun modo essere spostati. Sarà l’Autorità sanitaria a decidere, anche sulla base degli esiti degli esami analitici, il destino del gregge. Restano da valutare anche le sanzioni amministrative da contestare, che saranno presumibilmente molto “salate”, e sono in corso accertamenti su farmaci veterinari rinvenuti in loco.

Macellazione clandestina?

Resta al momento ignota la provenienza dei capi, così come incerto sarebbe stato il loro destino se non fossero stati scoperti. È presumibile che capi non registrati siano destinati alla macellazione clandestina, fenomeno che si svolge in spregio dei requisiti minimi di benessere per gli animali e di sicurezza sanitaria, sia per gli animali che per le persone che con essi vivono a stretto contatto e per i consumatori.

Picchiava il proprio cane

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Asti, invece, hanno denunciato per maltrattamento di animali un veneto sessantaseienne residente ad Asti, sorpreso da alcuni testimoni mentre, all’interno di un supermercato della città, picchiava con estrema violenza il proprio cane. Maltrattamenti ripresi anche dalle telecamere di videosorveglianza del negozio e fornite ai Carabinieri forestali.

L’ira dell’uomo si era scatenata solo perché l'animale, tenuto senza guinzaglio, si era fermato troppo lontano da lui. Le immagini ritraggono l’uomo afferrare il cane con forza per poi scaraventarlo al suolo; seguono strattonamenti e calci, tanto violenti da richiamare l’attenzione di un testimone.

È l’atteggiamento sofferente del cane, che si è rialzato a fatica, a spingere il personale del supermercato a visionare le immagini registrate dalle telecamere e a fornirle alle forze dell’ordine. I militari hanno avviato subito le indagini e nel giro di pochi giorni sono riusciti ad identificare l’aggressore, che per il suo atto crudele e immotivato è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. I militari si sono inoltre interessati di verificare le condizioni del cane vittima dell’aggressione, che al momento non destano preoccupazione. 

Redazione

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