Da una parte è un esperimento, dall’altra un modo per dare il buon esempio a tutti quanti, visto che le istituzioni e i medici ci chiedono di ‘mantenere le distanze’ tra di noi, evitando contatti per ridurre la diffusione del Coronavirus. L’esperimento lo abbiamo fatto con il Direttore del 118 provinciale, Stefano Ferlito. Con lui abbiamo, innanzi tutto, fatto il punto della situazione nella nostra provincia.
“Siamo in una situazione critica come tutti ben sappiamo – ha detto Ferlito - e che cerchiamo di modulare giorno per giorno, perché le situazioni che arrivano sono sempre di più e diverse l’una dall’altra. Prima avevamo un link epidemiologico che era molto ben dettagliato, ora abbiamo pazienti che arrivano da zone diverse con la parte sintomatologica dei pazienti ovviamente differenti”.
Chi le parla ha tosse e raffreddore ma senza febbre da un paio di giorni. Chi è in queste condizioni cosa deve fare? “Sicuramente il consiglio che stiamo dando a tutti è quello di esporsi il meno possibile all’esterno anche se è una sintomatologia influenzale tipica. Il fatto che possa arrivare da una zona rossa ma, se ci fossero problemi respiratori o di febbre, bisogna chiamare l’112 per avere già dei consigli. Oppure chiamare e non andare dai medici di famiglia. In entrambi i casi arriveranno nozioni appropriate ma non andate nei pronto soccorso”.
Ieri sono state montate di fronte ai pronto soccorso di Bordighera, Sanremo ed Imperia le tende per il pre-triage. Come sta andando? “Le tende sono un ‘pre-triage’ dove si troverà un volontario delle pubbliche assistenze che da delle indicazioni di massima, con un percorso più idoneo. Per fortuna i numeri sono bassi tra gli ‘auto presentati’ ma è un’indicazione che viene data loro. Nei pronto soccorso della nostra provincia, come in tutta Italia, abbiamo avuto un crollo importante nel numero degli accessi e, ad oggi chi arriva è un paziente che ha realmente necessità di emergenza”.
<script type="text/javascript" src="//services.brid.tv/player/build/brid.min.js"></script>
<script type="text/javascript"> $bp("Brid_3668", {"id":"19582","width":"16","height":"9","video":"527770"}); </script>
La domanda che penso tutti vogliano rivolgerle sia ‘cosa accadrà nei prossimi giorni? “Ci sono professori universitari e persone più brave di me che possono dare una risposta più precisa, ma noi ci stiamo preparando ad una situazione anche più critica. Stiamo lavorando per un impatto anche più importante ma, sicuramente, possiamo dire che in questi giorni la situazione è ascendente e lo si vede anche dalle chiamate al 112. Siamo ancora in una fase importante e c’è molto da lavorare”.
Molte le disposizioni emanate nel Decreto del Presidente del Consiglio nella notte tra sabato e ieri. Le condivide sul piano medico? “Certo, perché le persone non devono assieparsi nei luoghi pubblici e mantenere le distanze. Bisogna fare attenzione anche nei supermercati, modulando le proprie attività, lavarsi le mani e proteggersi. Bisogna aiutare gli anziani affinchè abbiano una vita casalinga, in modo che abbiano contatti con chi ha il virus che da complicanze su pazienti con diverse patologie. Dobbiamo usare delle norme igieniche che dovremmo avere tutti i giorni ma ora molto di più”.
E sulle scelte di fermare un po’ tutto, da uffici comunali e sport? “Anche se i giovani hanno bisogno di aggregazione, in questo momento il consiglio è quello di evitare le abitudini che avevamo prima. Anche lo stop allo sport è importante per evitare la trasmissibilità del virus e lo sentiamo anche dalle telefonate che riceviamo da persone che si sono dovuti recare in zone dove era più presente rispetto alle nostre. Ogni precauzione ben venga e l’esempio di questa intervista che non è fatta per implementare un aspetto tecnico ma un rispetto reciproco per infezioni che potremmo avere”.
Per terminare come è il morale degli operatori che lavorano con lei nei pronto soccorso della nostra provincia? “Il primo impatto, come per tutti a cominciare dal sottoscritto anche se sono abituato all’emergenza, in tutti i reparti è stato emotivamente importante. Adesso, grazie a quanto sta facendo la Regione e l’Asl Imperiese, il personale sta lavorando in modo protetto e questo permette di operare in serenità, di fronte a situazioni critiche che ci sono e che ci saranno. E se qualche problema ci dovesse essere abbiamo una Amministrazione sanitaria che è pronta a mettere in campo persone di supporto a chi ne avrà bisogno. Voglio ringraziare tutti, a cominciare dal personale che lavora con me ed anche all’Amministrazione con la quale mi incontrerò a breve per mettere a punto delle nuove situazioni, ogni giorno diverse”.
Commenti