12 gennaio. E’ la data dell’ultima partita in cui il Toro ha fatto punti. Quel successo per 1-0 sul Bologna, all’ultima del girone di andata, aveva consentito di girare a quota 27, lo stesso punteggio della stagione precedente. Da allora solo sconfitte e un lungo tunnel di crisi dentro il quale la squadra sta brancolando da settimane.
La luce tornerà a vedersi stasera? Difficile da pensare, pensando che la squadra di Longo troverà di fronte un Napoli rigenerato nelle ultime settimane dalla cura Gattuso, una formazione capace di andare vicina alla grande impresa contro il Barcellona quattro giorni fa. Ma si sa che la Champions è una cosa, il campionato un’altra: forse è per questo che alla vigilia Moreno Longo, che ha parlato a Torino Channel (niente conferenza stampa canonica, per il perdurare dell’ordinanza sul coronavirus) ha lanciato il guanto della sfida: “Ci aspettiamo un avversario voglioso di faer bene, ma nessuno in questo momento ha più voglia di noi di andare a fare punti al San Paolo”.
Il tecnico ha sottolineato l’importanza di aver avuto una settimana in più per lavorare e conoscere meglio i giocatori. Soprattutto una settimana utile per svuotare definitivamente l’infermeria. “Stiamo migliorando la condizione generale della squadra e sta crescendo la condizione degli infortunati dell’ultimo periodo”, con riferimento a Baselli, Zaza e Ansaldi. Possibile che non sia stato casuale il citare i tre elementi: Ansaldi era tornato titolare già contro il Milan e sarà di sicuro l’uomo di qualità del centrocampo, reparto che dovrebbe tornare a vedere l’impiego dal primo minuto di Baselli, assente ormai da due mesi.
La grande novità potrebbe essere invece Simone Zaza, per un attacco con due punte di peso, con l’ex juventino chiamato a fare coppia con capitan Belotti. “Stiamo provando più soluzioni”, ha detto Longo, senza fornire certezze sull’undici di partenza. “Abbiamo la necessità di essere pronti a cambiare in base all’avversario e alla partita. Alterneremo le tre punte davanti, oppure un centravanti e due trequartisti, oppure ancora i due attaccanti puri”. E potrebbe essere proprio questa la soluzione prescelta, con l’ex Verdi candidato alla panchina.
Verrà invece deciso solo all’ultimo l’impiego dello spagnolo Berenguer, dopo il problema accusato nell’allenamento di mercoledì: “Ha svolto la rifinitura questa mattina (ieri per chi legge, ndr). Parte con noi per Napoli e poi vedremo come utilizzarlo”. Possibile che lo spagnolo possa essere utilizzato come arma da giocare a gara in corso, vista la sua duttilità tattica e la capacità di adattarsi a giocare anche in fase di copertura. E di sicuro non mancheranno i momenti in cui il Toro dovrà soffrire e richiedere sacrificio a tutti i suoi uomini.
Nelle ultime due occasioni il Toro è uscito sempre imbattuto dal San Paolo: 2-2 nel maggio 2018, 0-0 nel febbraio dello scorso anno. Se è vero che non c’è il due senza il tre, un punto anche stavolta sarebbe accolto con soddisfazione, visto che metterebbe fine ad una interminabile serie negativa.
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