Collaborava con una ditta come promotore commerciale. Per conto del suo datore di lavoro doveva ricevere gli incassi delle fatture dai clienti e versarli al titolare. Così non aveva fatto G.P. che aveva trattenuto per sé gli incassi di quindici fatture, appropriandosi illecitamente di 4.600 euro.
Dopo che era stato scoperto, G.P. aveva sottoscritto una scrittura privata dichiarando che avrebbe restituito il denaro con l’emissione di un assegno. Quando il suo ex titolare era andato ad incassarlo, aveva scoperto che era inesigibile.
Per fatti commessi da agosto 2017 a marzo 2018 G.P., cinquantenne residente in provincia di Torino, è stato condannato per appropriazione indebita a 4 mesi di reclusione e 600 euro di multa (pena sospesa).
All’imputato era anche stato contestato di aver richiesto al suo datore di lavoro un rimborso di 420 euro per un rifornimento di carburante che aveva immesso solo in parte sul furgone e per il resto nella sua auto privata, sostenendo che la colonnina self service del distributore era guasta.
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