Quando, il 5 gennaio 2018, gli ispettori dello Spresal fecero il sopralluogo su segnalazione della Guardia di Finanza presso una casa rurale nel comune di Bagnolo Piemonte, avevano trovato 4 o 5 operai mentre stavano lavorando blocchi di pietra di luserna, tutti di nazionalità cinese.
La loro datrice di lavoro L.H., anch’essa cinese, è stata giudicata oggi. Accusata di aver violato la normativa sulla sicurezza del lavoro, è stata condannata a 5 mesi di arresto.
Il luogo di lavoro che si trovarono di fronte gli ispettori era privo di una benché minima misura di sicurezza. C’erano smerigliatrici, fili elettrici privi di rivestimenti di sicurezza, ciabatte di tipo “casalingo”, un impianto elettrico “disastroso”, allacciato ad una casa limitrofa al cortile, utilizzata come spogliatoio. Solo uno degli operai portava la mascherina, gli altri indossavano elmetto e scarpe antinfortunistiche ma non gli occhiali protettivi.
Gli ispettori fecero immediatamente sospendere il lavoro e convocarono L.H., chiedendole di mettersi in regola. Il giorno dopo la donna era sparita. Anche al casolare non era più stato trovato nessuno. L.H. non ha mai fatto avere la documentazione richiesta e anche la successiva contravvenzione inviatale via posta era tornata indietro.
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