Nel momento della cattura, la sua prima reazione è stata di stupore, lo scorso 25 gennaio, a Napoli, nel quartiere Ponticelli, un dedalo di strade e un puzzle di abitazioni per lo più abusive, senza numeri civici, tra quelli a maggior densità abitativa della città.
Latitante da 20 anni, tra i cinque ricercati più pericolosi nella lista della Questura di Cuneo, è stato localizzato e arrestato da due agenti della Squadra Mobile di Cuneo assieme agli agenti della Questura di Napoli e a quelli del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato.
Mihallaq Boraku, albanese, classe 1970, era stato condannato in via definitiva dall'allora tribunale di Alba (nel 1998) e da quello di Siena (nel 2000). Doveva scontare, in totale, 8 anni, 4 mesi e 12 giorni di carcere. Ma di lui, da allora, nessuna traccia.
Si sospettava che fosse tornato in Albania. Nessun segno della sua presenza in Italia. Fino a quando, grazie al progetto Wanted della Polizia di Stato, che temporaneamente aggiorna la lista dei ricercati in collaborazione con le Questure italiane, il fascicolo di Boraku è stato riaperto.
Un incontro casuale, a volte un piccolo passo falso, voci che circolano e riaccendono l'attenzione sul caso: Boraku è in provincia di Napoli. Poi il cerchio si è ristretto al quartiere Ponticelli, in città. Da lì la più classica delle attività del poliziotto, quella del marciapiede, tra i bar, per le strade.
La tecnologia ha reso possibile, grazie ai programmi antropometrici, di dare un volto ad un uomo invecchiato di 20 anni. Qualcosa di simile all'applicazione FaceApp.
Una volta, non senza fatica, individuato con precisione il luogo dove l'uomo si nascondeva, la trasferta, con la telefonata al Questore: "Ce l'abbiamo".
L'uomo non ha opposto resistenza ed è stato portato al carcere di Secondigliano. L'unica cosa che ha evidenziato è che ormai pensava che la Polizia di Cuneo si fosse dimenticata di lui. Salvo poi ritrovarsi con le manette ai polsi nel quartiere dove viveva con la sua famiglia, con i documenti regolari, sicuro di essere protetto dalla rete che si era costruito attorno in tanti anni di latitanza.
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