Il Nazionale

Cronaca | 22 gennaio 2020, 10:20

Quasi 1500 firme raccolte per salvare l'Imbarco Perosino

Anche il comitato Parco Vivo ha lanciato una petizione online: "I cittadini sono stati privati di un bene pubblico. Chiediamo di istituire un Comitato di gestione"

Quasi 1500 firme raccolte per salvare l'Imbarco Perosino

"Chiediamo al Comune di Torino e alla sindaca Chiara Appendino di bloccare lo sfratto e rinegoziare la concessione all’Imbarco Perosino". Con questo appello si sono mobilitati, sul web, tutti i sostenitori dello storico locale sul Po, nato 83 anni fa e ora a rischio chiusura, dopo una dura battaglia legale portata avanti nell'ultimo decennio con la Città stessa. 

"Solo i torinesi possono aiutare firmando, in modo che con se ne vada un altro tassello della nostra storia", scrivono i promotori della raccolta firme su Change.org. E ricordano gli anni d'oro del locale, fondato da Alberto Perosino nel 1937, e da sempre dimora della sua famiglia, che ha ospitato alcuni tra i nomi più illustri delle bella società sabauda, oltre a rappresentare un punto di riferimento elegante e suggestivo per tutti i frequentatori del Valentino. "L’Imbarco Perosino è sempre stato un luogo di incontri, di cibo, di cultura. Torino è una città’ dal cuore freddo, il Comune, invece di sfrattare, dovrebbe sostenere".

E sta procedendo di pari passo anche un'altra petizione, questa volta promossa dal comitato Parco Vivo, nato la scorsa estate attorno al Club di Scherma contro il degrado del Valentino e a favore della rivitalizzazione dei suoi spazi.  "Quello che per molti torinesi rappresenta il parco urbano per eccellenza, attrazione turistica internazionale, luogo di fiere ed eventi sportivi, si sta desertificando", spiegano i membri del gruppo. La richiesta diretta al Comune di Torino è di "costituire il Comitato di gestione del parco", previsto fin dal 2000 dal Regolamento comunale 275/2000. "Così, insieme alla pluralità dei soggetti coinvolti - conclude il comitato -, presenteremo un progetto per la rinascita e valorizzazione a lungo termine del nostro amato parco".

Manuela Marascio

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