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Sport | 18 gennaio 2020, 10:42

Ricky Sogliano: «Nessuno può dire di essere arrivato sul pallone prima di Anastasi»

Compagni nel grande Varese, si innamorarono della città e si stabilirono qui. Sogliano ricorda Anastasi: «Rapidità e stop di palla micidiali, arrivava prima degli avversari anche quando sbagliava uno stop. Io pazzo, lui tranquillo, ma Varese e il Varese restano dentro»

Ricky Sogliano: «Nessuno può dire di essere arrivato sul pallone prima di Anastasi»

Stadio Franco Ossola, 4 febbraio 1968: Varese-Juventus 5-0 con gol di Anastasi (20'), Leonardi (30'), Vastola (64'), Anastasi ('65) e Anastasi (87'). 
Formazione: Da Pozzo, Riccardo Sogliano, Picchi, Borghi, Cresci, Dellagiovanna, Leonardi, Tamborini, Anastasi, Burlando, Vastola. Allenatore Arcari.

Da grande a grande, Ricky Sogliano ricorda così Pietro Anastasi, compagno nel Varese più grande di tutti i tempi: «E' arrivato a Varese quando era un giovane pieno di speranze - dice Ricky - ma con personalità e tempra da buon catanese».

«Era un calciatore importante, divenne un campione: contribuì l'aria di Varese e il marchio di fabbrica di chi gioca con la maglia biancorossa, che tira fuori il meglio e il massimo».

«In campo Pietro era davvero eccezionale: aveva questa rapidità micidiale e, quando sbagliava uno stop, precedeva comunque gli avversari nel recupero: nessuno penso possa dire di essere arrivato prima di lui sul pallone».

«Aveva questo stop e questo controllo di palla fulminanti. Eravamo mondi diversi, io un po' pazzo, lui tranquillo. Lui, però, come me stava bene a Varese. Qui aveva trovato qualcosa, sicuramente casa. Anche quando te ne vai, Varese resta dentro».

A.C.

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