Il Nazionale

Cronaca | 27 dicembre 2025, 11:37

Baby gang, la violenza non è più solo periferia: l'allarme della Circoscrizione 6

La Lega chiede interventi urgenti e maggiore presenza sul territorio, il Pd replica sottolineando l’azione già in corso

Baby gang, la violenza non è più solo periferia: l'allarme della Circoscrizione 6

Da piazza Castello a Barriera di Milano, passando per le fermate dei bus notturni e le vie della movida, la violenza giovanile sembrerebbe non essere più un'eccezione. Negli ultimi mesi si sarebbero verificati diversi episodi che hanno lasciato feriti gravi, rapine, aggressioni filmate e un clima di crescente paura.

L'ennesimo episodio risale all'11 novembre 2025, quando un ventenne sarebbe stato accerchiato e massacrato di botte in pieno centro, da una baby gang composta da otto o nove giovani. Il risultato: una mandibola fratturata, corsa in ospedale e intervento chirurgico d'urgenza al San Giovanni Bosco.

Un fatto che non arriverebbe da solo. A marzo 2023 un quindicenne sarebbe stato aggredito a Barriera di Milano a calci e pugni per una collanina e un portafoglio. A febbraio 2025 una novantenne, sempre a Barriera, sarebbe stata rapinata in casa da una baby gang armata di pistola, che si sarebbe persino filmata durante il colpo. A settembre, un'operazione di polizia avrebbe portato a 10 arresti e 27 denunce per microcriminalità, spaccio e reati predatori, con Barriera indicata come una delle zone più sensibili. A maggio, infine, una rissa in corso Taranto con bastoni, coltelli e persino un pitbull, che avrebbe azzannato un sedicenne.

E l'elenco continua: due giovani di 26 anni sarebbero stati rapinati e aggrediti in via Sant'Ottavio mentre aspettavano il bus notturno, un quindicenne di Moncalieri sarebbe stato attirato in una trappola e torturato durante la notte di Halloween. Episodi che, come denuncia il partito del Carroccio della Circoscrizione 6, non riguarderebbero più solo le periferie, ma colpirebbero anche il centro e le aree più frequentate della città, soprattutto nelle ore serali e notturne.

"Più pattuglie e controlli"

Su questo scenario il Consiglio del mini-comune di Torino nord ha acceso il dibattito, approvando un ordine del giorno che chiede interventi urgenti al sindaco e alla Giunta: più pattuglie, più controlli nei fine settimana, squadre dedicate al contrasto delle baby gang, attenzione alle fermate dei bus notturni e alle zone della movida, ma anche risposte chiare sullo stato delle indagini e sull'utilizzo delle telecamere, comprese quelle dei mezzi Gtt.

Accanto alla repressione, il documento mette nero su bianco anche la necessità di un lavoro culturale ed educativo: percorsi nelle scuole, prevenzione del bullismo e delle dinamiche di gruppo devianti, campagne rivolte alle famiglie e una presa di posizione pubblica contro contenuti e figure social che finirebbero per normalizzare o glorificare la violenza. Tra i casi citati anche quello di "Don Alì", personaggio noto dei social, ritenuto potenzialmente influente su adolescenti già inseriti in contesti fragili.

"Problema strutturale"

A dare voce alla linea più dura è stata la capogruppo della Lega Paola Cufari: "L'aumento della violenza giovanile non è sporadico, sta diventando strutturato, una vera organizzazione. Ha causato eventi anche nella nostra Circoscrizione che non sono banali. Le vittime vanno dai quindicenni ai novantenni e chi commette questi reati lo fa anche ispirandosi a personaggi non validi. È necessario che la politica prenda posizione, e oggi questa posizione non è ancora presa. Chiediamo più controlli, più trasparenza e più presenza, dal commercio alle associazioni, e una presa di posizione chiara su questo tema".

Più critica la capogruppo Pd Isabella Martelli, che pur riconoscendo il valore dell'atto ha sollevato dubbi sull'efficacia dell'azione circoscrizionale: "Forse per la prima volta ci è stato proposto di sottoscrivere il documento. Sui temi spinosi gli atti hanno più valore se firmati in modo unitario. Non l'ho firmato perché come Circoscrizione possiamo fare di più, ma votiamo favorevolmente per la natura dell'argomento. Ogni anno, però, chiedo di reinserire il bando dedicato al disagio giovanile, ma non è mai stato fatto. Non è mai stato istituito un tavolo sui giovani. Possiamo chiedere aiuto, ma il lavoro sul territorio deve essere operativo. A San Salvario, dove ci sono problematiche simili, è stato creato un gruppo di lavoro con associazioni e assessori. Qui il lavoro che stiamo facendo è scarso".

A difendere l'operato della Circoscrizione è intervenuto il presidente Valerio Lomanto: "I fondi ci sono e li portiamo avanti in base ai progetti presentati dalle associazioni. È vero che non esiste un tavolo dedicato, ma stiamo cercando di muoverci a 360 gradi senza limitarci a parlarne. Ritengo che stiamo facendo il possibile".

Affare politico....

Nel dibattito è arrivata anche la voce del vicepresidente Luciano Speranza, che ha spostato il tiro sul livello cittadino: "Mi dispiace sentire dire che mancano attenzioni da parte della Circoscrizione. Dovrebbe essere il sindaco in prima linea ad affrontare questo tema. Quando poteva chiedere più fondi per assumere polizia non lo ha fatto, perché diceva che non c'era un problema di sicurezza in città. Magari dovremmo sentire dire, su questa scia, che verrà chiusa Askatasuna da parte del primo cittadino".

La replica finale è tornata alla Lega, con Cufari che ha richiamato ai limiti dell'ente locale: "Come Circoscrizione non faremo passi da giganti. Non spetta a noi fare i tavoli adeguati, perché queste sono organizzazioni strutturate. Dobbiamo rivedere tutto quello che gira attorno a baby gang e violenza giovanile, più di tanto da soli non possiamo fare".

Il documento è stato votato favorevolmente da tutti, tranne un'astensione: quella della vicecapogruppo del Gruppo Misto di Minoranza - Noi Donne, Maria Piarulli. Un voto che certifica un'unità quasi totale del Consiglio su un tema percepito come urgente e delicato.
 

Marco D’Agostino

Commenti