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Cronaca | 24 maggio 2024, 13:18

Mafia. In provincia di Varese sequestrate 12 aziende alla criminalità organizzata

Nella nostra regione sono oltre 5mila le imprese a rischio infiltrazioni mafiose: la Lombardia è terza a livello nazionale per numero di confische e il Varesotto terzo a livello regionale. Dati che emergono dalla ricerca PoliS realizzata dall'Università Cattolica e presentata in Commissione Antimafia. I

Mafia. In provincia di Varese sequestrate 12 aziende alla criminalità organizzata

Sono oltre 5000 le imprese lombarde ad alto rischio di infiltrazioni mafiose, con una crescita dei provvedimenti interdittivi che raggiunge quasi il 30%.

Emerge da una ricerca di PoliS Lombardia, realizzata da Transcrime, centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell'Università Cattolica di Milano e presentata ieri in occasione della Giornata della Legalità e del 32° anniversario della Strage di Capaci, in Commissione Antimafia.

Ospiti della Commissione sono stati Fulvio Matone (PoliS Lombardia), il professor Francesco Calderoni, per Transcrime, e la coordinatrice del Comitato tecnico Antimafia di Regione Lombardia, Ilaria Ramoni.

Il professor Calderoni ha spiegato come si è evoluta la ricerca in due anni di lavoro sottolineando che «si è scelto di definire alcuni indicatori di rischio e successivamente misurarli e analizzarli su un campione di oltre un milione di imprese lombarde. Grazie ai dati forniti dalla Prefettura sulle imprese interdette tra il 2018 e il 2024, abbiamo per esempio scoperto che erano tutte accomunate da aspetti anomali, riguardanti in particolare l’anagrafica d’impresa, la titolarità di posizioni apicali, la sede legale, l’operatività economica e finanziaria».

Le imprese confiscate in via definitiva in Lombardia sono 248, pari all’8,4% del totale nazionale, la maggior parte concentrate nella provincia di Milano (178 imprese confiscate, di cui 143 registrate nel comune meneghino), seguita dalle province di Monza e Brianza e Varese (19 e 12 imprese confiscate).

Complessivamente, per numero di procedure di gestione in capo all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, la nostra Regione è seconda solo a Sicilia e Campania. I settori più aggrediti dalla criminalità sono prevalentemente quelli dell’immobiliare (21,8%), delle costruzioni (19%), del commercio all’ingrosso e al dettaglio (15,7%) e della ristorazione (13,7%).

La grande distribuzione organizzata e i centri commerciali sono considerati, per esempio, un’importante porta d’ingresso dei clan mafiosi, sia durante la fase di gestione degli appalti sia in quella di acquisizione di spazi commerciali. Bar, tabaccherie e ristoranti costituiscono, a loro volta, «un avamposto della criminalità fornendo opportunità di riciclaggio, presidio del territorio e base logistica per nascondere armi e droga».

 

 

 

(Red-Lab/Adnkronos)

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