Il Nazionale

Cronaca | 26 novembre 2021, 10:48

In appello 5 anni di reclusione per il medico albese accusato di abusi sessuali sulle pazienti

Giudici torinesi riformano parzialmente il verdetto di primo grado (6 anni e 4 mesi) già disposto dal Tribunale di Asti nei confronti del dottor Marco Vito Surdo. La difesa attende le motivazioni e annuncia ricorso in Cassazione

In appello 5 anni di reclusione per il medico albese accusato di abusi sessuali sulle pazienti

Cinque anni di reclusione. Questa la pena con la quale il collegio della Corte d’Appello di Torino presieduto dal dottor Fabrizio Pasi ha condannato per violenza sessuale Marco Vito Surdo. Una sentenza, quella arrivata nel pomeriggio di ieri (giovedì 25 novembre), che ha riformato parzialmente il verdetto (6 anni e 4 mesi la pena decisa in quella sede) già emesso nei suoi confronti col giudizio di primo grado disposto dal Tribunale ad Asti.

L’uomo, medico di base con studi nella capitale delle Langhe e in un centro roerino, era finito agli arresti nel febbraio 2017 dopo la denuncia di una prima paziente, cui seguirono indagini con le quali la Procura della Repubblica di Asti raccolse le testimonianze di altre tre donne, in merito a episodi di presunti abusi verificatisi – in un caso mentre una delle donne era sottoposta a una pratica di ipnosi – in un periodo compreso tra il 2012 e il 2016.

Nel marzo 2019 la prima sentenza, con la quale il giudice astigiano Giorgio Morando ritenne fondate quelle accuse, condannando il medico a una pena cui si accompagnarono diverse misure accessorie – tra le quali l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno e la sospensione per tre anni dall’esercizio della professione medica –, mentre rimessa alla sede civile era stata la quantificazione del danno accusato dalle tre vittime costituitesi parte civile col patrocinio degli avvocati del foro di Asti Silvia Calzolaro e Paola Coppa, e del legale torinese Stefano Tizzani.

Con l’udienza tenutasi ieri presso il Palazzo di Giustizia di Torino quella condanna è stata parzialmente riformata, con pena ridotta a cinque anni. Un verdetto rispetto al quale, nell’attesa di conoscerne le motivazioni, la difesa del medico rappresentata dall’avvocato Aldo Mirate di Asti annuncia ricorso in Cassazione, mentre la collega albese Silvia Calzolaro esprime soddisfazione per "l’esito di un processo che, proprio nella data del 25 novembre, giornata contro la violenza alle donne, ha ribadito la colpevolezza dì un medico che ha approfittato del suo delicatissimo ruolo, ha commesso ripetuti atti dì violenza sessuale ai danni delle proprie pazienti".

Redazione

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