Hanno tutti la mascherina, ma non per la paura del coronavirus. I Fridays For Future Torino questo pomeriggio sono tornati in protesta, davanti a Regione e Comune, per l'emergenza smog.
"È inaccettabile - hanno spiegato gli attivisti ambientali - che Torino e il Piemonte si rimpallino la palla, senza prendere decisioni concrete". Prima tappa della manifestazione piazza Castello, dove i giovani hanno urlato all'indirizzo della giunta Cirio "Non si può morire di inquinamento, Regione mi devi un polmone", per poi dare vita ad un flash mob sdraiandosi per terra e fingendosi morti.
I Fridays For Future Torino hanno anche esposto un grosso cartellone, con davanti la scritta "Ci avete rotto i polmoni".
Sul retro un manifesto con impegni precisi - dalla richiesta alla Ue di adeguare gli obiettivi di Parigi con l'azzeramento della produzione di gas serra per il 2035, al no a trattati di libero scambio con paesi privi di politiche per l'aumento di temperatura - da sottoscrivere per bloccare le emissioni di Co2.
"Negli ultimi dieci anni - si leggeva su un altro manifesto - Torino ha respirato aria inquinata 1.028 giorni su 3652", mentre su un altro cartello si leggeva "Solo nel 2020 abbiamo respirato aria insalubre per 23 giorni".
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