Da "gioiellino del quartiere" a simbolo del degrado urbano. Sembra essere questo il destino della zona attorno alla piscina Sempione, ribattezzata dai residenti come vero e proprio "Toxic Park" per la situazione sempre più fuori controllo tra spaccio, bivacchi e furti. Un malessere che ha spinto anche un gruppo di residenti della Circoscrizione 6 a organizzare una petizione che ha riscontrato 1200 firme.
L'incontro a porte chiuse con l'assessore Porcedda
A dare alcune risposte, però, potrebbe essere l'incontro tenuto oggi all'interno dell'impianto sportivo adiacente al parco Sempione, a porte chiuse con l'assessore alla Sicurezza Marco Porcedda. Un appuntamento che, secondo alcuni residenti, avrebbe dovuto essere pubblico, ma dove molti abitanti non sono riusciti nemmeno a partecipare. "Avevamo letto sui manifesti affissi ai portoni delle case, tra via toscanini e quelle limitrofe, che l'incontro era aperto – racconta Francesco, un residente di via Sempione – Dentro, però, non si sentiva nulla, neppure le domande perché mancavano i microfoni".
"Non è in questi posti che si devono fare le riunioni – ha spiegato invece la signora Lucia, anche lei residente nel quartiere – bisogna parlare all'aperto, con tutti presenti, perché qui ci sentiamo soli e terrorizzati. Gli episodi più gravi sono legati alla droga, e nessuno ci tutela".
La petizione con 1200 voci che dicono "Basta"
La promotrice della petizione, Simonetta, spiega che l'iniziativa è nata dopo un furto nel suo garage. "Abbiamo subito danni per oltre mille euro, proprio in un quartiere che una volta era un gioiellino – racconta – e i carabinieri ci hanno anche suggerito di portare in Prefettura una petizione dei residenti per segnalare la situazione sempre più degradante. È nato così il documento che in pochi giorni ha raccolto più di 1200 firme, tutte voci del quartiere che vogliono dire 'Basta' a questo degrado. Siamo contenti che l'assessore sia venuto ad ascoltarci, anche se da solo non può fare tutto. Ma vogliamo credere nel progetto e aspettiamo risposte concrete".
L'assessore Porcedda: "Serve una soluzione definitiva"
Porcedda, durante l'incontro, ha riconosciuto che i cittadini stanno vivendo una situazione "non accettabile" e ha annunciato che una società spagnola (di cui al momento non è stato reso noto il nome, ndr) si sarebbe proposta di riqualificare l'area con un investimento di circa 20 milioni di euro. "Non possiamo limitarci a tamponare il problema – ha spiegato l'assessore – Stiamo lavorando a un progetto strutturale, che possa restituire quest'area alla città in modo definitivo".
Secondo quanto emerso durante la riunione, il progetto riguarderebbe in particolare la piscina e gli spazi adiacenti, oggi ridotti in condizioni di abbandono e presi d'assalto da tossicodipendenti e pusher.
L'allevamento di Pitbull dietro le piscine
Tra le voci raccolte, emerge anche un nuovo elemento inquietante: la presenza di un presunto allevamento abusivo di Pitbull dietro l'area delle piscine. Secondo alcuni frequentatori dell'impianto, "recuperare i palloni finiti oltre la recinzione è ormai impossibile" perché ci sarebbero "quattro o cinque cani da combattimento" che renderebbero pericoloso l'accesso.
Interpellato sul tema, Porcedda avrebbe precisato di non essere a conoscenza del caso, ma di voler approfondire la segnalazione insieme alle autorità competenti.
Non presente all'incontro, in quanto non invitata, la Circoscrizione 6 si dice perplessa sulla effettiva presenza di un progetto alle porte. "È l'ennesima passerella del Comune che in quattro anni non ha fatto nulla per risolvere la questione delle piscine Sempione – ha commentato il presidente della 6, Valerio Lomanto – Questa modalità, che richiama gli incontri carbonari e che escludono le istituzioni circoscrizionali, non possono non aumentare i nostri dubbi rispetto alla veridicità dei progetti annunciati".







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