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Sport | 01 novembre 2025, 22:56

Nell'urlo di Schina il nostro destino: vi siete abbracciati anche voi, vero?

Dopo il 5-3 del Varese a Dobbiaco deciso dalla rasoiata del vincente per antonomasia che ha spezzato la rimonta altoatesina del 3-0 al 3-3 noi siamo felici e non abbiamo alcun puntino da mettere sulle "i". Felici perché un gol decisivo del difensore numero 3 è puro mastinismo. Felici per i 4 gol su 5 in power play. Felici perché abbiamo sofferto asserragliati davanti a Matonti di fronte a una squadra disperata e, poi, vinto. Felici perché oggi una grande famiglia varesina come i Ramella ha sofferto e perso una grande donna e noi vorremmo poterli abbracciare sostenendoli con un po' della nostra emozione

Nell'urlo di Schina il nostro destino: vi siete abbracciati anche voi, vero?

Noi, stasera, siamo felici senza puntini sulle "i", anche se in tanti magari li metteranno. Siamo fottutamente felici perché arrivavamo da una giornata in cui la famiglia Ramella, un grande famiglia temprata dalla varesinità più pura, di quelle che non pensano a se stesse e ai propri interessi ma hanno sempre un sorriso e un'umanità zampillante con cui attrarre gli altri, ha perso la persona più e importante come una moglie e una mamma di nome Giovanna (leggi QUI) e, quindi, avevamo bisogno di emozioni e gioia da poter riversare anche su di loro, su Ernestino, su Nicolò e su Matteo. E visto che i Mastini sono l'ultima realtà davvero varesina, nell'anima e nei nomi, nell'indole e nella capacità di essere se stessi o non essere, ci piace pensare che pur da un'altra pista e un altro sport qualcosa di quest'emozione possa essere arrivato anche a Giovanna, a suo marito e ai suoi figli. 

Siamo felici perché al gol di Schina del 4-3, che ha stroncato la rimonta disperata di un Dobbiaco che, sanguinante, si è giocato tutte le sue carte per non morire - non esistiamo solo noi, ma anche gli altri e la loro condizione, il loro orgoglio, la loro questione di vita -, ci siamo abbracciati assieme a Viola, la nostra nipotina, facendo tremare il locale dove eravamo, e come noi si sono abbracciati gli straordinari tifosi arrivati a Dobbiaco dopo cinque ore di auto, i tre dell'Ave Maria e tutti gli altri, e come loro chi era al Birbante e al Posto Giusto nella Casa dei Mastini. Perché un gol decisivo di Schina, poi raddoppiato dal numero 3 a porta vuota per il 5-3 finale, è un segnale del destino e dell'uomo che lo incarna. Un gol di Schina è qualcosa che inseguiamo da sempre. È un gesto fuggevole e gratuito, puro mastinismo. È lo spirito vincente di una squadra che si fa schiacciare come nel secondo tempo, che si asserraglia attorno a un fantastico Pippo Matonti e che, sul punto di crollare, trova la zampata del leone, anzi del Mastino che è dentro di noi.

Siamo felici perché abbiamo visto un primo tempo perfetto, totale, cinico, assoluto che, al di là dei gol del cobra Bastille (bravi i compagni di linea magica Terzago-Perino), Michael Mazzacane e Perino (ricambia l'assist Bastille), ha sancito difesa di ferro e attacco feroce ma, soprattutto, due superiorità numeriche vincenti (che saliranno a tre grazie al 4-3 di Schina): non avevamo detto fino a stamattina che eravamo la peggiore squadra in power play? Ecco, l'abbiamo smentito e quindi siamo felici.

Siamo felici perché la rimonta del Dobbiaco ci ha fatto vacillare ma non ci ha fatto cadere e, soprattutto, ci ha fatto affrontare il finale con quella fame e la voglia di prenderci la vittoria che, forse, mettono questo risultato davanti a tutti gli otto precedenti. Perché, Dobbiaco o Caldaro, quando abbiamo sentito il precipizio aprirsi sotto il ghiaccio, l'abbiamo richiuso da Mastini. Un colpo secco e via. Tra le braccia al cielo del killer Tilaro, un killer con un cuore grande così che ha seguito da infortunato la squadra in pullman a Dobbiaco: perché noi siamo fatti così, tutti per uno e uno, anche quando è fuori gioco, per tutti.

Quindi, scuotete pure la testa e trovate pure i peli nell'uovo che volete. Noi, stasera, non ci riusciamo. Ci manca solo di fare partire "Take Me Home, Country Roads" - ma, magari, a casa dello speaker Roberto Rizza, alla fine è anche successo - e di veder ballare in pullman Terzago e Bastille. Una ballata, un balletto e un abbraccio forte, anzi foertissimo alla famiglia Ramella e alla loro Giovanna che, stasera, è un po' anche la nostra mamma.

Dobbiaco-Varese 3-5 (0-3, 1-0, 2-2)
Reti: 8’35” Bastille (Perino, Terzago) 1-0, 13’03” Michael Mazzacane (Makinen, Marcello Borghi) in sup. 2-0, 13’44” Perino (Bastille, Terzago) in sup. 3-0; 35’51” Atamanchuk (Rizzo, Majul) in sup. 3-1; 42’23’ Viel (Atamanchuk, Pastorello) 3-2, 45’33” Schmidt (Viel, Faloppa) 3-3, 49’01” Schina (Bastille, Re) in sup. 3-4, 59’38” Schina (Terzago, Perino) in sup. a porta vuota 3-5
Dobbiaco: Burzacca (Dalla Santa); Schmidt, Pastorello, Rizzo, Majul, Atamanchuk; Constantini, Frenademez, Talamini, Mazzarini, De Gabriel; Levis, Steinwandter, Faloppa, Viel, Taiarezze; Levada. Coach: Tuomisoja
Varese: F.Matonti (Pysarenko); Schina, Re, Piroso, Marcello Borghi, Venturi; Makinen, Crivellari, Perino, Terzago, Bastille; Erik Mazzacane, Bertin, Fornasetti, Michael Mazzacane, Xamin; M.Matonti, Peterson, Pietro Borghi. Coach: Da Rin
Arbitri: Luca Cassol, Mirco Fabrizio Da Pian (Alessandro De Pol, Marco Soia)
Note - Tiri Do 29, Va 28. Penalità Do 12', Va 10'.

NONA GIORNATA
Pergine-Valpellice 4-2, Dobbiaco-Varese 3-5, Feltre-Bressanone 0-4, Caldaro-Fiemme 5-3, Aosta-Alleghe 1-4, Appiano-Fassa (domenica 2, 19.30).

CLASSIFICA
Caldaro 23. Alleghe 22. Varese 20. Aosta 18. Valpellice 15. Appiano* 13. Fassa* 11. Pergine, Bressanone 10. Fiemme 8. Feltre 7. Dobbiaco 2. *una in meno

DECIMA GIORNATA
Giovedì 6 novembre, ore 20.30: Fassa-Dobbiaco (20), Alleghe-Appiano.
Giovedì 13, 20.30: Bressanone-Pergine (20), Fiemme-Feltre, Varese-Aosta.
Giovedì 4 dicembre, 20.30: Valpellice-Caldaro.

UNDICESIMA GIORNATA, ULTIMA D'ANDATA
Sabato 8 novembre: Pergine-Varese (18.45), Feltre-Valpellice (19.30), Caldaro-Alleghe (19.30), Dobbiaco-Fiemme (19.30), Aosta-Fassa (20), Appiano-Bressanone (domenica 9, 19.30).

Andrea Confalonieri

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