La trasformazione del patrimonio immobiliare pubblico in disuso è sempre più al centro dello scontro politico nelle città turistiche.
L’ultima miccia si è accesa a Nizza, dove il futuro del commissariato Foch, destinato a chiudere entro fine anno, è oggetto di visioni contrastanti.
Durante un recente incontro con i cittadini, il sindaco ha ipotizzato una destinazione alberghiera per l’edificio, una scelta che secondo lui permetterebbe di evitare operazioni immobiliari meno controllabili e potenzialmente impattanti sul quartiere.
Ma l’ipotesi ha suscitato forti reazioni tra le opposizioni di sinistra e ambientaliste, che vedono in questa proposta l’ennesima occasione persa per rispondere ai bisogni abitativi locali.
Secondo loro, in un contesto di emergenza sociale e con migliaia di famiglie in attesa di un alloggio, la priorità dovrebbe essere data alla realizzazione di case popolari o strutture di pubblica utilità, come residenze per anziani o asili nido.
Un equilibrio difficile tra turismo e residenza
Il caso rientra in una dinamica ormai diffusa in molte città d’arte o balneari: la crescente pressione del turismo spinge le amministrazioni a investire su strutture ricettive, ma la popolazione residente chiede più servizi, alloggi accessibili e spazi pubblici.
A Nizza, gli oppositori della linea proposta dal sindaco sottolineano che il centro urbano è già fortemente orientato al turismo, con un’offerta alberghiera che ha visto un forte incremento negli ultimi anni.
E ricordano come molti edifici pubblici dismessi potrebbero invece ospitare soluzioni abitative, in particolare per le fasce più fragili della popolazione.
Un giardino aperto al quartiere
Nel piano dell’amministrazione c’è comunque l’idea di valorizzare anche il giardino adiacente all’ex commissariato, acquistandolo per trasformarlo in uno spazio verde aperto alla cittadinanza, completo di area cani e zone di riposo.
Un progetto che guarda alla qualità della vita urbana, ma che non basta a placare le critiche di chi chiede interventi più incisivi sul fronte abitativo.
Un confronto destinato a durare
Il futuro del commissariato Foch è dunque diventato simbolo di un confronto più ampio, che tocca il destino dei beni pubblici e l’identità delle città in bilico tra attrazione turistica e sostenibilità sociale.
Un tema che tornerà certamente al centro del dibattito in vista delle prossime elezioni municipali.
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