Una grande delusione. Non si può definire diversamente l’eliminazione dell’Italia dai quarti di finale dei Mondiali di pallanuoto di Singapore. Il Settebello, falcidiato da errori e da un’ingenuità pagata carissima, cede 17-11 contro una Grecia cinica e spietata, che approfitta del blackout azzurro e dice addio ai sogni di podio degli uomini di Sandro Campagna.
A compromettere irrimediabilmente la gara è stata l’espulsione per brutalità di Iocchi Gratta dopo appena 6 minuti e 10 secondi di gioco, reo di una ginocchiata sott’acqua a un avversario, rilevata dal VAR. Un gesto punito giustamente dagli arbitri – a differenza di quanto avvenne nella controversa eliminazione olimpica contro l’Ungheria a Parigi – ma che ha tagliato le gambe agli azzurri. La Grecia ne ha approfittato salendo addirittura sul 9-1 e indirizzando in modo definitivo l’incontro.
Tra i pochi a salvarsi nel naufragio, se non l'unico, Lorenzo Bruni, centroboa della Rari Nantes Savona, autore di una tripletta e tra i gli ultimi ad arrendersi. A referto anche l'altro savonese, Damonte, autore di un gol e un assist. Nel corso del match Campagna le ha provate tutte per scuotere i suoi, inserendo anche il giovane Baggi Necchi tra i pali al posto di un Nicosia opaco. Ma nulla è cambiato. Nessuna reazione e l'impressione che a mancare siano stati in primis i leader capaci di provocarla.
L’Italia esce così prematuramente dalla lotta per le medaglie e dovrà accontentarsi della semifinale per il quinto posto contro il Montenegro, martedì 16 luglio alle ore 10 italiane. Una magra consolazione rispetto alle ambizioni dichiarate alla vigilia.
Il cammino verso le Olimpiadi di Los Angeles è cominciato, ma il ricambio generazionale scelto per Singapore sembra essersi rivelato, alla prova del campo, prematuro. L’assenza di pilastri come Del Lungo – escluso più per motivi anagrafici che tecnici – e di talenti puri come Echenique, la cui esperienza resta difficilmente sostituibile nonostante gli acciacchi e l’età, si è fatta sentire soprattutto nei momenti critici dove un collettivo promettente, ma ancora acerbo, non è bastato a colmare le lacune.
Italia-Grecia 11-17
Italia: Nicosia, Di Fulvio 2, Damonte 1, Cannella 1, Ferrero, Gianazza, Condemi, Presciutti, Bruni 3, Di Somma 2 (1 rig.), Velotto, Baggi Necchi, Cassia 2 (1 rig.), Iocchi Gratta. All. Campagna.
Grecia: Tzortzatos, Genidounias 2 (1 rig.), Skoumpakis 1, Gkiouvetsis, ArgyropoulosbKanakakis 4 (1 rig.), Chalyvopoulos 3, Gkillas 1, Kalogeropoulos 2, Alafragkis, Kakaris 1, Nikolaidis 2, Papanikolaou, Andreadis, Pouros 1. All. Vlachos.
Arbitri: Margeta (Slo) e Franulovic (Cro).
Note: parziali 1-6, 1-3, 4-4, 5-4. Usciti per limite di falli Genidounias (G) a 5'58 e Papanikolaou (G) a 7'25 del terzo tempo, Presciutti (I) a 1'55 e Skoumpakis (G) a 2'44 del quarto tempo. Superiorità numeriche: Italia 8/16 + 2 rigori e Grecia 9/14 + 3 rigori. Espulso per gioco violento con sostituzione, rigore contro e 4' di inferiorità Iocchi Gratta (I) a 6'10 del primo tempo. In porta Nicosia (I) e Tzortzatos (G). Nicosia (I) para un rigore ad Argyropoulos Kanakakis a 3'05 del primo tempo. Baggi Necchi (I) subentra a Nicosia a 3'07 del terzo tempo ed esce a 1'57 del quarto tempo. In tribuna Del Basso.
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