Una procedura di Via (Valutazione d'impatto ambientale) ancora aperta, una situazione geopolitica con gli USA che premono perché l'Italia acquisti più gas naturale liquefatto, e una Regione ancora senza un Piano energetico aggiornato. Tutto nella cornice di una partita che non sembra ancora chiusa.
Questi alcuni dei temi trattati ieri sera, 16 luglio, a Quiliano, in una sala consiliare gremita, durante l'incontro organizzato dal Pd regionale sul rigassificatore: "Politica energetica per la Liguria. Rigassificatore: una partita ancora aperta?". Presenti Deborah Bellotti, responsabile ambiente del Pd Liguria; Davide Natale, segretario regionale Pd Liguria; e Roberto Arboscello, consigliere regionale Pd Liguria. A concludere gli interventi è stato Andrea Orlando, già Ministro dell’Ambiente e oggi consigliere regionale Pd, insieme ai contributi dei segretari dei circoli Pd di Quiliano, Bruno Pretin; di Vado, Alessandro Oderda; e del segretario provinciale Emanuele Parrinelloe con l'intervento del sidnaco di Quiliano Nicola Isetta.
L'incontro rientra nel ciclo di appuntamenti organizzati dal Pd regionale. "Con questi momenti itineranti, con il gruppo – ha detto Armando Sanna, capogruppo PD in Regione – stiamo organizzando occasioni di confronto; c'è molto lavoro da fare in Consiglio regionale, ma abbiamo la forza di sapere che non siamo soli a difendere i vostri territori".
La questione dei rigassificatori rientra in una programmazione normativa ed energetica europea e nazionale, illustrata da Deborah Bellotti, con indirizzi precisi sulle rinnovabili, ma condizionata dalla geopolitica, con la pressione della presidenza USA affinché si acquisti più gas, usando l’arma-ricatto dei dazi.
Ma a far tornare alta la preoccupazione sul caso del rigassificatore sono state, recentemente, le parole del sindaco di Piombino. Francesco Ferrari ha ribadito lo spostamento della nave Italis Lng al 2026, in base agli accordi con il Governo, facendo riferimento al sito di Vado, dove la procedura di Via è ancora aperta. C'è poi la mozione presentata dal Pd toscano insieme al M5S nel Consiglio regionale della Toscana, pochi giorni fa, per lo spostamento del rigassificatore in Liguria. E infine, l'assenza di un Piano energetico regionale aggiornato che potrebbe porre dei paletti sulla questione rigassificatore (l'ultimo risale al 2014 e aveva una durata di cinque anni).
"Il fatto che non ci sia un Piano energetico significa che c'è una Regione che non sa dove vuole andare, e chi la governa non ha minimamente idea di quali saranno le prospettive future – ha spiegato Davide Natale –. L'ultimo è datato e immaginava un mondo di dieci anni fa. L'assenza di piano è ancora più grave perché, in un momento come questo, in cui le risorse del PNRR ammontano a 2 miliardi di euro, molto importanti per la transizione energetica, si sarebbero potute ottenere risorse per il nostro territorio. Di quei 2 miliardi non è arrivato nulla; se non c'è una pianificazione su un settore strategico, i grandi gruppi ci sguazzano". Il piano energetico era in bozza nella precedente legislatura regionale, ma non si è mai concretizzato.
Sulla questione politica legata al Pd toscano, Natale ha chiarito: "Non mi preoccupa quello che fa la Regione Toscana, ma quello che non sta facendo la nostra Regione".
"Noi non abbiamo mai fatto una questione di dove debba andare il rigassificatore – ha dichiarato Roberto Arboscello –. Abbiamo detto che qui non ci può stare, e lo abbiamo motivato. Quello che mi preoccupa è che il sindaco di Piombino dice una cosa legittima: ha degli accordi con il Governo e, quindi, il rigassificatore deve essere spostato. Dall’altra parte c’è Bucci, con una giunta non molto diversa dalla precedente, che, da sindaco di Genova, fece approvare un ordine del giorno in Consiglio comunale in cui si diceva che il rigassificatore serviva alla Liguria e doveva andare a Vado. E io non mi fido".
Ma il fattore più preoccupante è l'iter amministrativo che prosegue. "La procedura amministrativa di questo progetto sta andando avanti in modo inesorabile, e sembra che Snam stia già andando avanti con gli espropri. Finché la politica non mette un freno e non dice esplicitamente 'stop, escludiamo il sito di Vado', e finché non c'è un commissario, si arriverà a un termine. Non basta quello che dice Bucci: deve essere il Governo a dire stop. Quindi, se Bucci, che non è commissario ma parla da presidente di Regione, è così vicino alla Meloni – aveva detto di essersi candidato perché lo chiedeva la premier – allora chiami Meloni e le dica che il rigassificatore qui non ci deve venire. Solo allora inizieremo a crederci".
La battaglia contro il rigassificatore vede in prima linea anche gli enti locali, primo fra tutti il Comune di Quiliano, guidato dal sindaco Nicola Isetta. "Credo che la posizione assunta dal Comune di Quiliano sul rigassificatore sia sempre stata chiara – ha affermato Isetta –: il progetto non sta in piedi, né per i contenuti né sul piano procedurale. C'è una struttura commissariale, ma non c’è un commissario, e mi domando come facciano gli uffici della Regione ad operare. Il progetto del rigassificatore e dell'inceneritore qui non possono stare. Chiedo a chi, in qualche modo, ha un ruolo legislativo a livello regionale, nazionale ed europeo di produrre strumenti normativi che mettano i Comuni che hanno progetti di sviluppo territoriale nella condizione di difendere quello sviluppo e i loro territori".
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