Il ricordo del 14 agosto 2018 resterà per sempre e da oggi troverà casa nel Memoriale nato proprio vicino a dove toccava terra l’ex pila 9, quella che innescò il crollo che ha portato con sé quarantatré vite.
Lo spazio, firmato dall’architetto Stefano Boeri, ha aperto le sue porte questa mattina alla presenza del viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, in rappresentanza del Governo, del presidente della Regione Liguria Marco Bucci, dell’architetto Stefano Boeri, ideatore della struttura, e di Egle Possetti, portavoce del Comitato Parenti delle Vittime. Presenti anche il prefetto di Genova, Cinzia Torraco, e altre autorità civili e religiose. Il momento di raccoglimento è stato affidato all’Imam Salah Hussein, seguito dalla benedizione dell’Arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca.
“Quattro anni fa sono venuto a visitare il capannone dove erano ospitate le macerie sotto sequestro del ponte Morandi, ho chiamato Marco Bucci e gli ho detto che il luogo del memoriale c’era già - ha detto l’architetto Stefano Boeri nel presentare il proprio lavoro - lì è nata l’idea di un Memoriale che fosse un luogo di memoria attiva, non un museo. In questa ricerca siamo stati guidati dai parenti delle vittime che sono stati per noi un riferimento costante e necessario. Con loro abbiamo immaginato un luogo in cui potesse essere trasmessa consapevolezza. Per noi questo luogo non è finito, questo è un gesto di giustizia. Questo impegno a far sì che questo luogo sia vivo, che ci sia una curatela, è un impegno che ci prendiamo”.
“Quella è stata una giornata diventata follia a causa dell’egoismo e dell’avidità dell’essere umano che è il peggiore dei mali che affliggono il mondo - ha aggiunto il sindaco facente funzione, Pietro Piciocchi - troppe persone dopo l’iniziale emozione sono state lasciate sole nell’indifferenza. La rimozione della memoria è un atteggiamento che ci fa comodo, una tendenza che ci permette di fuggire dalle responsabilità anche collettive. L’antidoto contro i veleni di una memoria rimossa sta in una parola potente, talvolta scomoda, che può far male: verità. La verità è la sola vocazione di questo memoriale. Chi vuole costruire la città deve recarsi in pellegrinaggio in questo memoriale. La città di Genova assume oggi davanti al mondo il solenne impegno di essere testimone perenne nel servizio della verità”.
“Questo non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza, è un pezzo della nostra città e della nostra regione - ha proseguito il presidente di Regione Liguria, Marco Bucci - è un luogo di dolore, di ricordo, di speranza. Un dolore che noi rispettiamo, quello dei parenti delle vittime e di chi ha sofferto. Un luogo di ricordo: Genova non dimenticherà mai, non lo farà e questo luogo farà sì che tutti ricordino e pensino a quello che è successo in quei giorni. E vogliamo sia un luogo di verità. Noi vogliamo ci sia la speranza e la fiducia che queste cose non si ripetano più. Vogliamo si possa essere confidenti quando si usano le nostre infrastrutture. Mi auguro, anzi, ne sono sicuro, che questo diventi un posto vivo”.“Essere qui oggi credo sia un dovere e un onore perché quei momenti tragici non vanno dimenticati, ci furono omissioni e mancanza di cura per tanto tempo, qualcuno si è voltato dall'altra parte - così il viceministro Edoardo Rixi - credo che il governo sbagliò allora nel cambiare proprietà senza cambiare le norme delle concessioni. E credo sia giunto il momento di intervenire”.
Egle Possetti, portavoce dei parenti delle vittime, ha parlato di “un luogo della città che dovrà essere un antidoto all'oblio per raccontare un pezzo di storia oscura del nostro Paese. Ricorderà quanto può cadere in basso l'animo umano ricorderà una grande sconfitta di questo Paese. Speriamo possa raccontare anche un riscatto. Sia un luogo simbolo e un presidio di verità”.
Il Memoriale si trova nell’area vicino al punto in cui sorgeva la ex pila 9 del ponte Morandi, dove si innescò il cedimento e il collasso del viadotto, diventato luogo simbolo e di memoria. Il progetto, sviluppato dal team guidato dal gruppo Stefano Boeri Architetti, è suddiviso in diverse aree connesse tra loro: prima tra tutti la Casa delle Famiglie, poi il percorso espositivo vero e proprio del Memoriale, diviso in sei settori tematici che vanno dalla nascita e costruzione del viadotto Polcevera, al settore che ripercorre la cronaca del 14 agosto 2018 con la macchina dei soccorsi, un’area ‘media’ dedicata agli occhi del mondo concentrati sulle ore della tragedia di Genova, e poi una parte dedicata alle sfide delle comunità locali coinvolte, una parte dedicata alla vicenda giudiziaria ancora in corso. Centrale l’installazione multimediale e immersiva dedicata al momento del crollo e la sezione dedicata al ricordo delle vittime. Accanto si prosegue nella serra bioclimatica dove trovano spazio specie arboree e arbusti, simbolo silenzioso di rinascita.
Da oggi pomeriggio fino alle 16.30, il Memoriale sarà accessibile al pubblico, mentre a partire da domani aprirà con orari regolari: dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 13, e il fine settimana dalle 10 alle 16. Per il momento, l’accoglienza sarà gestita dalla Cooperativa Solidarietà e Lavoro.
L’architettura del Memoriale
La Memoria è il tema cardine dell’intero intervento, articolato essenzialmente in due aree: una più intima e riservata, studiata attentamente con il Comitato Parenti delle Vittime, l’altra, teatro di memoria e indagine.
L’architettura è volutamente semplice e pura, esaltata dal rivestimento esterno continuo in ceramica bianca. Sulla facciata corta a nord si colloca una piccola apertura a sesto ribassato, che restituisce ai Parenti delle Vittime un accesso riservato, connesso alla porzione di Parco a loro dedicata; la facciata ovest con il suo ritmo regolare di pieni e vuoti e le grandi vetrate a chiusura delle arcate, garantisce accessibilità e continuità visiva tra con il Parco lineare; la facciata sud infine marca una soglia permeabile tra Museo e Serra, quindi tra memoria e rinascita, attraverso una parete vetrata a tutta altezza, incastonata nella sagoma dell’edificio.
L’allestimento all’interno del Memoriale
I contenuti e il progetto dell’allestimento sono stati realizzati, sotto la direzione artistica di Stefano Boeri Architetti, in stretta collaborazione con il Comitato dei familiari delle vittime (il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi) con tavoli di lavoro durante tutta la fase progettuale.
Il percorso del Memoriale propone al visitatore una narrazione attraverso una sequenza di ambiti tematici: “il ponte” dedicato alla vicenda di costruzione del Ponte Morandi; “il crollo”, un’installazione multimediale e immersiva (un cilindro di 5 metri di altezza e 9,5 di diametro) dedicata al momento della tragedia, che invita il visitatore a vivere in prima persona il terrore e il caos di quegli istanti; “i soccorsi”, dedicato alle ore drammatiche che hanno seguito il collasso del Ponte, alle sue vittime e ai soccorritori; “I media”, che presenta una selezione delle reazioni nel mondo alla tragedia e le sue diverse interpretazioni giornalistiche, politiche e culturali; “la Valpolcevera”, una suggestione di voci e immagini che parte dalla vita della comunità locale sotto il ponte alla resilienza dopo il crollo e arriva fino ai progetti per il futuro, alla riqualificazione dell’area e alla costruzione del Memoriale; “le comunità” che racconta della difficile sfida di una normalità da riconquistare; “le macerie” con un filmato, che si ripete in loop e il cui audio si può ascoltare tramite audioguide sincronizzate a infrarossi, fa entrare il visitatore, in modo lento e riflessivo e accompagnato dalle musiche del Maestro Remo Anzovino, nel deposito attuale delle macerie; “Il processo”, che registra l’evoluzione della vicenda giudiziaria, e “la memoria” dove una parete nera, retroilluminata per favorire la lettura dei testi, riporta l’elenco delle 43 vittime del crollo del ponte per concludere il percorso con il ricordo delle vittime.
In chiusura del Memoriale, integrata alla sagoma dell’edificio esistente, la Serra Bioclimatica accoglie al suo interno una preziosa collezione di specie arboree e arbustive: un omaggio silenzioso alle vittime, ma allo stesso tempo la spinta ad una rigenerazione possibile, dopo la tragedia.
Ogni giorno alle 11.36 tutti gli apparati multimediali sospendono per un breve tempo le trasmissioni e presentano una schermata unica con i filmati originali del crollo
L’allestimento curato da ETT S.p.A., industria digitale e creativa internazionale, parte del Gruppo Deda, ha ordinato, scelto e utilizzato tale materiale con lo scopo di fornire ai visitatori suggestioni, informazioni e spunti, in modo da stimolare interesse per l’approfondimento personale e per il contributo alla cittadinanza attiva. All’interno del Memoriale sono presenti 22 postazioni multimediali, una sala immersiva, 18 monitor e 9 proiettori laser.
“Il Memoriale 14.08.2018 ha l’obiettivo non solo di custodire la memoria, ma di creare nella società un punto attivo di attenzione e confronto che favorisca la creazione di una comunità consapevole e responsabile – ha dichiarato l’amministratore delegato di ETT, Gruppo Deda Giovanni Verreschi - per questo ETT ha messo a disposizione le competenze di tutti i suoi team, da quelle tecnologiche e progettuali a quelle umanistiche e relazionali, in un progetto che da subito ci ha coinvolto e messo alla prova non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista della coscienza di una responsabilità nell’ordinare, scegliere, utilizzare e rendere fruibile a tutti il vastissimo materiale documentale. Siamo certi che questo luogo toccherà nel profondo ogni visitatore e che soprattutto sarà da stimolo per l’impegno e la consapevolezza sociale delle giovani generazioni”.
ETT ha realizzato l’immagine grafica coordinata del progetto e il montaggio dei video appositamente realizzati per le proiezioni a parete e per il ring circolare; si è occupata, inoltre, dell’intero progetto hardware e software. ETT ha curato, infine, il coordinamento di tutte le realtà coinvolte nell’allestimento e nella produzione dei contenuti multimediali.
Attualmente l’intero contenuto è in lingua italiana, alla quale presto si aggiungerà quella inglese, mentre il progetto definitivo prevede che il percorso sia fruibile in tutte e sei le lingue delle vittime del crollo (Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese, Rumeno, Albanese). Lo stile dell’allestimento è lineare e contemporaneo; i contenuti multimediali arricchiscono gli elementi architettonici (le arcate, il cilindro, le pareti) mentre le cortine in trasparenza individuano le diverse aree di approfondimento, senza impedire la vista sull’intera sala e verso la serra. Nei touchscreen sono presentati contenuti informativi di libero approfondimento, curati da Will Media.
Commenti