Il Nazionale

Politica | 06 giugno 2024, 08:00

Lo staff di Toti smembrato e da tre settimane in ferie forzate, tra malumori e regolamenti di conti

Del caso si è occupato il giornalista Nicola Porro, in un post diventato virale. Su tutte le manovre aleggia la 'longa manus' di un dirigente della Regione Liguria che era finito ai margini

Lo staff di Toti smembrato e da tre settimane in ferie forzate, tra malumori e regolamenti di conti

L'assenza dello staff comunicazione di Giovanni Toti sta diventando un caso nazionale. Due giorni fa il giornalista Nicola Porro ha pubblicato un post su Tik Tok che è diventato subito virale. Il conduttore di Quarta Repubblica, come suo solito, non è andato per il sottile: “Perché lo staff di Toti proprio quando ci sarebbe bisogno di fare contro informazione rispetto al giornale unico dei magistrati, è stato messo in ferie? Chi lo ha messo in ferie forzate? Chi è quel dirigente della Regione Liguria che ha deciso? Uno che forse sino a ieri leccava il culo al presidente Toti e andava in gita con lui e vedeva Spinelli? Vorrei sapere il suo nome e cognome? E vorrei che lo sapesse anche Toti, perché è una cosa oscena”.

Anche qualche giornale si è occupato della questione, ma con un taglio diametralmente opposto, anzi lasciando intendere come lo scioglimento del cerchio magico (definizione tra l'ironico e il dispregiativo per identificare il gruppo di lavoro alle dipendenze di Toti) rappresentasse una diretta inevitabile conseguenza dell'assenza del governatore. 

Ma chi ha deciso di mettere in ferie i principali collaboratori di Toti (che lo ha letto sui giornali e pare sia andato su tutte le furie tanto che nell'intervista al Corriere della Sera, l'assessore Giampedrone ha rimarcato con chiarezza che il governatore vorrebbe ritrovare il suo staff così come lo ha lasciato)?

Gli spifferi non mancano e si racconta che la decisione non coinvolga tanto la giunta, ma chi in questo momento ha in mano le redini della gestione ordinaria di piazza De Ferrari. Un paio di figure che nell'ultimo periodo avevano assunto ruoli più marginali e quindi starebbero mettendo in atto una sorta di regolamento di conti. Ci sarebbe, però, anche la “longa manus” di un paio di altri dirigenti che al contrario erano molto presenti nell'amministrazione e nel controllo delle pratiche regionali. Tra l'altro non passavano inosservati, brillando per iper protagonismo in tutti gli eventi totiani, come si può facilmente notare nei tanti video pubblicati sui social, a cominciare da quelli realizzati alle feste di compleanno degli stessi membri dello staff a cui non mancavano mai. 

Il gruppo di lavoro del presidente, ormai in ferie da quasi tre settimane, è composto dalla portavoce Jessica Nicolini che nell'ultimo periodo aveva assunto anche il ruolo di coordinatrice degli eventi culturali. Era stata scelta da Toti agli albori della sua vita politica ligure (lavorava nella redazione di Telenord) e in questi anni ha saputo costruire un apparato comunicativo definito anche dai più acerrimi avversari come un'autentica “macchina da guerra”. Una comunicazione attenta e puntuale, tra ufficio stampa e attività social che la maggior parte dei presidenti della altre regioni invidiavano a Toti. E non è un caso che la stessa Nicolini, si dice, sia già corteggiata da un paio di società di comunicazione di Milano e Roma. 

Accanto a lei da qualche mese (dopo il congedo di Elisa Mangini, cresciuta professionalmente nello staff del presidente ma passata improvvisamente e per sua esplicita richiesta a Liguria Digitale), Paola Balsomini, una carriera tra il Giornale, Tuttosport e Sky, da marzo nel ruolo di responsabile dell'ufficio stampa di Toti. È l'unica con il contratto in scadenza a fine giugno e arrivava dall'ufficio stampa della giunta regionale guidato da Federica Costella, una professionista nota per la sua serietà e competenza da sempre vicina a Nicolini e quindi sostituita pochi giorni fa da Patrizia Cavanna, che aveva scelto di sua volontà di abbandonare l'ufficio stampa per problemi personali che le impedivano di sostenere i ritmi serrati della redazione.  

Costella ora guida la comunicazione dell’assessore più fedele e vicino a Toti, oltre a quello con il maggior numero di deleghe, Giacomo Giampedrone

La sua sostituzione è stata un altro fulmine a ciel sereno, tanto che i più maliziosi la vedono come una mossa dei soliti dirigenti per indebolire il presidente ad interim. Una sorta di terremoto del tutto inaspettato e inspiegabile, come viene definito da un consigliere di maggioranza che aggiunge: "Perché privarsi di questi professionisti che non sono coinvolti nell'indagine in un momento così delicato per l'ente?".

Con Balsomini lo staff del presidente è composto da Francesca Licata, responsabile dei social di Toti, anche lei in ferie forzate, e Lucrezia Cavallaro, spostata immediatamente (forse lo spostamento più veloce) da piazza De Ferrari in via Fieschi al settore “Affari internazionali”.

Non hanno più un ufficio a De Ferrari neppure Marcella Mirafiori, capo segreteria di Toti (viene definita nei corridoi del palazzo, anche da esponenti della minoranza, una sorta di computer vivente per precisione e affidabilità) e Tommaso Bachi che seguiva l'attività di Nicolini e si è ritrovato, dall'oggi al domani, a lavorare per il settore caccia e pesca, pur non avendo una particolare competenza in materia.

Le prossime puntate? Per ora c’è solo attesa e curiosità sulle decisioni che verranno prese negli uffici, rimasti aperti, del palazzo di De Ferrari.

Alberto Bruzzone

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