C’era chi aspettava la riapertura dei ristoranti per andarlo a trovare ai Piani, dove tutto era iniziato. Renzo Marino, per tutti Marin, è scomparso nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 aprile, all’ospedale di Pinerolo, dove era ricoverato a causa del Covid. Classe 1947, ormai aveva affidato l’attività di ristorazione alla famiglia, ma non rinunciava a fare un salto nei locali in cui aveva lavorato per tanti anni, semplicemente per salutare i clienti.
“Vedeva che ormai noi figli, assieme a mia madre, ce la cavavamo, tuttavia lui continuava a passare per salutare. Il resto del tempo lo passava a fare legna nei boschi o a coltivare la campagna, spesso con mio nipote” racconta la figlia, Lucia Marino. Ora infatti la famiglia gestisce, oltre alla trattoria ai Piani, anche il residence La Grengia e la casa vacanze Orchidea, sempre a Prarostino. “Lui e la sua famiglia sono stati sempre disponibili nel sostenere le attività e le ricorrenze del paese - dichiara il sindaco Fiorella Vaschetti - ad esempio preparando i pasti per i bambini dell’estate ragazzi”.
Tutto era iniziato in località Piani, a 838 m s.l.m., al confine tra Prarostino e Bricherasio, dove la famiglia Marino conduceva fin dal 1730 un’azienda agricola. “All’inizio lavorava in campagna con i suoi genitori, Netu (Ernesto, ndr) Marino e Jeanne Genre. Lassù ai Piani, però, c’era sempre gente che andava a funghi e i nonni e papà spesso invitavano i passanti a prendere il caffè e a scambiare due chiacchiere – ricorda Lucia Marino –. Così cominciò a nascere l’idea di costruire un agriturismo, partendo da una piccola stalla”. Nell’agosto del 1987 aprirono quindi il locale che poteva contare su pochi coperti e due stanze. Ma poi l’attività mano a mano si ingrandì e, oltre alla moglie Bruna, anche i figli, Valentino e Lucia, iniziarono a lavorare. Così Renzo Marin decise di ampliare l’attività: “Era il 2006 quando cominciò a lavorare allo scavo per un nuovo locale che sarebbe sorto in un terreno di proprietà in paese. Giorno dopo giorno, a bordo dell’escavatrice, andava avanti anche fino alle 10 di sera. Su quel terreno ora c’è La Grengia”. Successivamente, dalla ristrutturazione di locali adiacenti, nacque la casa vacanze. “Ora abbiamo tante cose ma assicuro che mio padre ha lavorato incessantemente per realizzarle. E tutto non per avidità: al contrario era un uomo sempre con il sorriso e non l’ho mai sentito parlare male di qualcuno”.
Il suo sorriso mancherà a tanti, così come il suono del suo clarinetto: “Figura importante per il paese, Marin era una persona che stava bene con la gente e di conseguenza la gente stava bene con lui – ricorda il vice sindaco Arturo Peyrot –. Memorabili le serate danzanti che organizzava il venerdì sera”. La musica era la passione di Renzo Marino, aveva imparato a suonare dal padre: “Si esibivano ai balli pubblici e alle feste per guadagnare qualcosa però, poi, quando il nonno è mancato, lui ha smesso – racconta Lucia Marino –. Tornò a suonare l’anno in cui dovette restare fermo per curare un disturbo di salute, coinvolgeva anche chi lo andava a trovare”.
Il funerale di Renzo Marino si svolgerà sabato 1° maggio alle 10, all’aperto, nel giardino di La Grengia e verrà celebrato dal parroco e dal pastore valdese. La messa di settima sarà sabato 8 maggio alle 17,30 alla chiesa parrocchiale di Bricherasio. “Se fosse qui, in una situazione come questa, ci avrebbe detto: ‘Andiamo avanti, facciamoci coraggio!’ - riflette Lucia Marino -. Ha lavorato sempre per costruire qualcosa e solo negli ultimi anni ho capito che per lui lavorare significava stare bene. Vedere la gente che entrava nel locale, che si sedeva a mangiare e che era contenta, era gioia sua e di mia madre”.
Nella stessa giornata è mancata anche Aldina Monnet, altra storica ristoratrice e commerciante di Prarostino.
Commenti