Mentre la nostra provincia e tutta la regione sono condizionate pesantemente dalle misure per contenere il contagio del Coronavirus (di stamattina il primo positivo sul territorio: leggi qui), c’è un gruppo di olandesi che, con umiltà, serietà e grande rispetto vive la sua trasferta di "lavoro" sul Lago di Varese. Un esempio bellissimo di come continuare al meglio la propria vita, senza paura né della regione o della città che li ospita, né delle limitazioni che valgono anche per loro.
Sono i giovani canottieri provenienti da Rotterdam, Amsterdam, Eindhoven, Maastricht, Heerlen e Leida ospitati con tutti gli onori dalla Canottieri Varese: si tratta di una novantina di persone che da sabato vivono alla Schiranna. «Siamo "isolati" in paradiso – ci dice sorridendo il coach Koos van Haasteren mentre indica il lago appena mosso dal vento e le montagne – Stiamo seguendo le indicazioni dell’ambasciata che molto serenamente ci ha detto di restare tra di noi in hotel e di individuare una sola persona da mandare al supermercato in città a fare rifornimenti o in farmacia».
I ragazzi e lo staff sono quindi rimasti al Lido e hanno passato la settimana tra l’Hotel Mariuccia e la Vecchia Riva - «mangiando pasta, pasta e ancora pasta»: la miglior cura contro il Coronavirus - e la sede della Canottieri Varese, «che è tutta a nostra disposizione: il direttore Pierpaolo Frattini e la società sono fantastici. Non potevamo chiedere di meglio dalla vita».
Quando chiediamo come si sono trovati in città, non trovano le parole e ci invitano a guardare attorno. Complice il bel tempo, sembra davvero una cartolina il paesaggio in riva al lago, che gli atleti hanno la fortuna di poter ammirare mentre vogano ai remoergometri o si allenano in palestra, prima di uscire appena le onde accarezzate dal vento si saranno calmate (sono presenti tutti gli equipaggi tranne l'otto: due atleti, che sono anche fratelli, puntano ai Mondiali Juniores e Under 23). Il menu è questo: tra i 40 e 60 chilometri al giorno per la categoria senior, mentre agli junior tocca una distanza giornaliera da 20 a 40 chilometri.
Il gruppo è composto anche da tante ragazze: gli atleti hanno dai 15 ai 27 anni e la loro bandiera è l'allenatore della nazionale Ronald Florijn, icona del remo olandese poiché capace di issare per la prima volta gli orange sul trono olimpico con il doppio oro a Seul ’88 (nel due di coppia) e Atlanta ’96 (nell’otto).
«E’ la quarta volta che veniamo a Varese perché ci sono le condizioni perfette per vogare - dice Florijn - il lago è piatto e non c’è vento». La delegazione ripartirà oggi pomeriggio con direzione Rotterdam: il viaggio, ovviamente in pullman, durerà dalle 12 alle 15 ore. E' tempo di saluti. «Anche se adesso non sappiamo dirvi quando, poiché molte manifestazioni sportive sono ancora incerte, abbiamo una certezza: torneremo nel nostro paradiso sul lago di Varese. Grazie».
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